Autore Redazione
lunedì
11 Gennaio 2016
23:00
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Politica - Acqui Terme

Il sindaco di Acqui contatta “Quinta Colonna” e si prepara a marciare su Torino per difendere l’Ospedale

Il sindaco di Acqui contatta “Quinta Colonna” e si prepara a marciare su Torino per difendere l’Ospedale

ACQUI TERME – Affiancato dalla circa 3 mila persone che a fine dicembre avevano marciato in difesa dell’Ospedale “Monsignor Galliano”, il sindaco di Acqui, Enrico Bertero, avevano annunciato la sua ferma volontà di portare avanti la battaglia per “il diritto alla salute” di tutti i cittadini acquesi (clicca QUI per la notizia).

Trascorse due settimane dalla partecipata manifestazione del 29 dicembre “nel silenzio assoluto” dell’Assessorato Regionale alla Sanità e dei vertici dell’Asl Al,  il primo cittadino di Acqui ha deciso di rivolgersi al programma di Rete 4 “Quinta Colonna” per portare “alla ribalta nazionale” la storia della sanità acquese. “Il conduttore Paolo Del Debbio si è detto interessato e ora contiamo di raccontare il problema del nostro ospedale a  milioni italiani” ha sottolineato Bertero. Il possibile passaggio su Rete 4, ha aggiunto il primo cittadino, non sarà però l’unica iniziativa di questo mese di gennaio. In attesa del verdetto del Tar, il sindaco sta già organizzando una manifestazione a Torino. “Nessuno fino ad oggi si è ancora  degnato di fare quantomeno  una telefonata a uno dei 34 sindaci due mesi  fa aveva sottoscritto la richiesta di incontro inviata all’Assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta e al Direttore dell’Asl Al, Gilberto Gentili”. Un silenzio che ha particolarmente indignato il sindaco Bertero, soprattutto dopo il recente intervento del vertice della sanità piemontese in merito alla paventata chiusura del Punto Nascite dell’Ospedale di Casale Monferrato. “Saitta è personalmente intervenuto per rassicurare il sindaco Palazzetti dopo sole 12 ore  dalla protesta del primo cittadino di Casale, oltretutto garantendo il mantenimento di una struttura che non raggiunge i 500 parti previsti dalla legge. Per l’Ospedale di Acqui, invece, nessuno ha detto una parola”. Una disparità di trattamento indigeribile per il sindaco Bertero visti gli enormi disagi che dovranno affrontare gli acquesi per il ridimensionamento del “Monsignor Galliano”. “Gli acquesi sono cittadini e non sudditi. Noi stiamo lottando per mantenere almeno i servizi salvavita perché non è accettabile sentirsi dire che dovremo fare 70 km fino all’Ospedale di Casale per accedere a determinate prestazioni sanitarie. Distanze che oltretutto raddoppiano per  gli abitanti dell’area appenninica, come Pareto o Merana. Noi siamo stati abbandonati, ma non ci arrendiamo”.

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