Autore Redazione
venerdì
19 Luglio 2024
05:33
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Politica - Casale Monferrato

Aumento tariffe mense scuole, Crisafulli (Pd Casale): “Provvedimento iniquo. Servono buonsenso e rispetto”

Aumento tariffe mense scuole, Crisafulli (Pd Casale): “Provvedimento iniquo. Servono buonsenso e rispetto”

CASALE MONFERRATO – Sull’aumento delle tariffe delle mense scolastiche mercoledì il capogruppo del Partito Democratico di Casale, Gianni Crisafulli, è intervenuto in consiglio comunale per presentare una mozione. La minoranza ha chiesto il ritiro della delibera e il ritorno al sistema di pagamento della mensa a consumo.

“Signor Sindaco, mi lasci dire, prima di tutto, che l’ammiro. Non condivido, di questa vicenda riguardante le tariffe delle mense, né la sostanza né la forma con cui è stata proposta: l’insieme di forma e sostanza ha generato, e continua a generare da parecchi giorni, rabbia e confusione. Tuttavia, l’ammiro. Sì, l’ammiro perché lei ha detto bene: ci sta mettendo la faccia. E ce la mette, da solo! Nella prima lettera, nell’assemblea al Tartara, nella seconda lettera non c’è un collega di giunta che l’abbia sostenuta visibilmente. E, quindi, rispetto chi, in politica, ci mette la faccia. Lo dico da politico della vecchia scuola. Premesso questo, però, le perplessità sull’intera gestione di questa vicenda restano, eccome. Mi pare, anzi mi pare proprio che lei stia dimostrando di mantenere quello che aveva detto nella prima seduta del Consiglio comunale. La cito testualmente “Non sarò il sindaco di tutti”. Vero, vero, vero. Per quanto riguarda questa delibera, in modo particolare, lei si dimostra di parola: non è il sindaco che rappresenta quelli che non sono andati a votare, non è il sindaco che tutela quelli che non l’hanno votata, ma mi domando se, anche tra quelli che l’hanno votata, alcuni dubitino di essere rappresentati da questo sindaco”. 

“Lei ha chiesto scusa per il grave errore di comunicazione” ha aggiunto Crisafulli “ha ammesso che si sarebbero dovute coinvolgere maggiormente le famiglie, cioè le dirette interessate al provvedimento. Sicuramente, lei ne converrà, tutto questo doveva essere fatto con ampio anticipo, però non siamo ingenui: in campagna elettorale queste cose non si dicono. Ma veniamo all’oggi: c’è la confusione più totale. Le famiglie, che pure hanno partecipato, direttamente o con loro rappresentanti, all’assemblea al Tartara, sono nella confusione più totale; si domandano: “Ma dopo questo incontro è cambiato qualcosa? Tra bonus, carnet, riduzioni qui o là, quella delibera è stata o no modificata?”. Una cosa l’abbiamo capita: i costi dei fornitori delle mense sono aumentati. Ma perché li devono pagare le famiglie? E’ su di loro che vanno scaricati gli aumenti? Per fortuna le famiglie se ne sono accorte e per fortuna questa opposizione non le ha lasciate sole e, mi si perdoni il bisticcio di parole, si è opposta fortemente a quel provvedimento iniquo: sì, è iniquo, signor Sindaco, perché molte famiglie faticano a tirare avanti: 6 o 10 euro non sono briciole per molte famiglie. Non è demagogia, basta ascoltare le persone, stare attenti ai loro reali bisogni”. 

“C’è un aumento di costi alla fonte? Nessuno lo contesta, ma, ribadisco, non deve cadere sulle spalle delle famiglie. E dunque la scelta è esclusivamente e squisitamente politica. Il Comune non è un’azienda privata e non può – e non deve – comportarsi come un’azienda privata. Si devono fare delle scelte sociali: si rimandano alcuni investimenti, si posticipano alcune spese (che dire? Magari i rinfreschi da 5000 euro per l’accoglienza al ministro Lollobrigida… è stato pagato a consumo o a forfait? Mi scusi la battuta, ma serve a sdrammatizzare un po’…), dicevo si sceglie di intervenire a favore di chi è più fragile, è più vulnerabile. Questo è il welfare. Diciamolo in italiano: questo è quello che un ente pubblico deve fare per promuovere il benessere delle persone. In questo caso, signor sindaco, il benessere dei suoi concittadini. Questo fa il “buon padre di famiglia”. Questa è la diligenza del buon padre di famiglia! Non ha forse detto lei di volersi comportare come un buon padre di famiglia?” le parole del capogruppo Pd.

“Pertanto, per buonsenso e rispetto verso i suoi concittadini, quella delibera va ritirata. E ridiscussa da capo. Dove? Non sui social, ma prioritariamente nell’apposita commissione. E’ lì che si affronta il problema concreto ed è lì che si discute sulle scelte da attuare in base alle priorità. Così, per fortuna, sono impostate le istituzioni. Perché, vede, signor sindaco, andare avanti senza l’umiltà di un ravvedimento prudente e intelligente, avrebbe delle ricadute negative. Non si può non tenerne conto. Qualche semplice esempio? I genitori rinunciano a iscrivere i figli alle mense; si riduce il numero dei pasti. E anche in vista di una nuova trattativa per il rinnovo dell’appalto, la forza contrattuale viene meno. Oppure, più semplicemente, i bambini, invece di fruire della mensa che costerebbe troppo per il bilancio della loro famiglia, portano il panino o la focaccia da casa. Si può, si può, come Lei certamente sa ci sono sentenze a questo proposito. E qui, oltre al problema di cui sopra (la riduzione del numero di pasti…la perdita contrattuale etc etc), si apre anche un altro problema socialmente e psicologicamente più grave: i bambini con il panino verrebbero additati come bambini di serie B? Ho orrore solo a pensarci! Credo signor Sindaco che lei non possa che essere d’accordo, vero?”

“C’è poi la questione dei bambini non residenti che frequentano le scuole (e le mense) a Casale, costretti a pagare di più di tutti. La soluzione è una sola: si fa un accordo con i Comuni dove i bambini risiedono. Questo significa, concretamente, essere capitale del Monferrato, non solo una definizione, ma un ruolo di rappresentanza vera di cui essere orgogliosi davvero”. 

Chiediamo che venga ritirata la delibera che prevede l’applicazione delle nuove tariffe a consumo, che, in ogni caso, vengano esclusi da qualunque aumento o correttivo, i centri estivi 2024, che il regime attuale forfettario venga mantenuto fino alla scadenza della prossima gara d’appalto per il servizio mense, che si apra tempestivamente un tavolo di confronto tra Comune, scuole e famiglie e al contempo che la discussione avvenga anche nell’apposita commissione consiliare. C’è ancora una questione che inglobiamo nella nostra mozione: che siano scongiurati i ventilati aumenti delle rette degli asili nido. Gli asili nido devono essere accessibili a un costo proporzionato rispetto agli stipendi medi delle mamme che lavorano, altrimenti sono costrette a rinunciare al posto di lavoro. Di recente, abbiamo ospitato a Casale una studiosa di alto livello, la professoressa Chiara Saraceno, una tra le sociologhe più stimate in Italia, la quale ha spiegato che la scelta più utile per favorire la maternità oggi in Italia è quella di rendere addirittura gratuiti gli asili nido. Purtroppo c’è da dire che, non solo è difficile renderli gratuiti, ma quelli che ci sono non sono neppure sufficienti a soddisfare le richieste (richieste che, poi, vengono soddisfatte dai privati, con altri costi che molte famiglie non possono permettersi, ovviamente…). Ci spiace che non siano stati usati i fondi del Pnrr (Piano nazionale ripresa e resilienza) per aumentare i posti a disposizione. Ma, in più, è difficile accettare che, appena dopo le elezioni, tra i primi interventi della nuova giunta ci sia proprio un provvedimento che va in controtendenza rispetto agli obiettivi strategici di una comunità (locale come nazionale) che vede assottigliarsi sempre di più il numero dei bambini nelle sue realtà scolastiche” ha concluso l’esponente della minoranza.

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