24 Luglio 2024
14:50
Referendum contro l’autonomia differenziata: fino a settembre banchetti di Cgil e Uil per la raccolta firme
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Anche Cgil e Uil Alessandria hanno scelto di sostenere la campagna di raccolta firme per il referendum integralmente abrogativo della legge
sull’autonomia differenziata. L’iniziativa è promossa dal Comitato referendario costituito da un vasto schieramento di forze sociali, politiche, associative. L’obiettivo, a livello nazionale, è raccogliere le firme necessarie entro settembre.
In provincia sono già state organizzate diverse giornate di presenza ad Alessandria e nei Comuni centro zona dove Cgil e Uil, insieme ad altri soggetti promotori della raccolta firme, saranno presenti con banchetti per la raccolta firme in cui verranno illustrate le motivazioni che hanno spinto a ritenere questa legge “ingiusta” perché “mette a rischio i diritti fondamentali delle
persone che non possono e non devono essere oggetto di autonomia differenziata. Istruzione, diritto alla salute e sicurezza, diritto al lavoro sono centrali al pari di quelli civili del voto, della libertà, della partecipazione, del rispetto della dignità”.
Franco Armosino, Segretario Generale CGIL Alessandria: “L’autonomia differenziata non è utile per nessuno, non abbiamo bisogno di venti piccole patrie che si mettono in competizione tra loro al ribasso per compiacere i mercati d’Europa e offrendo cosa? Lavoro povero, infrastrutture locali scollegate dalla rete nazionale, modelli di sanità e scuola privata per i pochi benestanti e servizi pubblici con poco personale e mal retribuito per il resto della cittadinanza. Quale modello di sviluppo ci propongono? Dividere il Paese, accrescere le disuguaglianze, rifiutare il cambiamento climatico e la conversione ecologica del sistema produttivo. Grazie NO!”
Claudio Bonzani, Segretario Generale UIL Alessandria: “Per noi l’autonomia differenziata è un processo che non porta ad effettivi benefici nel breve, ma soprattutto nel medio e lungo termine. Per noi, sindacato delle persone, vanno respinte le differenziazioni che inevitabilmente creano diseguaglianze come elemento propulsivo e di competitività per i territori. Le scuole potranno avere docenti regionali, programmi differenziati, concorsi locali. Verrà fissato, ogni anno, il fabbisogno occupazionale e di conseguenza si potranno indire bandi locali e assumere direttamente personale scolastico, che sarà dipendente delle Regioni e non dello Stato. Così potremo dire addio al Contratto nazionale di lavoro. Questa Legge darà un ulteriore colpo al sistema sanitario pubblico e universale mettendo a repentaglio il diritto costituzionale – ma soprattutto fondamentale per la dignità di ognuno – alla salute per tutte le persone a prescindere dalla loro residenza e dalle possibilità economiche di ciascuno. Come UIL abbiamo sempre sostenuto che alcune materie, oggi di competenza concorrente sia dello Stato che delle Regioni, che non possono e non devono essere oggetto di autonomia differenziate. Dobbiamo contrastare questa legge per evitare decentramenti che rischiano di impoverire sempre più regioni già in difficoltà e creare servizi differenziati a seconda dell’area geografica di pertinenza”.