Autore Redazione
giovedì
26 Settembre 2024
05:26
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Politica - Alessandria

Aggressioni nei Pronto Soccorso, Fp Cgil: “Braccialetti? Misura inefficace, servono più assunzioni”

Aggressioni nei Pronto Soccorso, Fp Cgil: “Braccialetti? Misura inefficace, servono più assunzioni”

ALESSANDRIA – “Una misura inefficace che non risolve il problema“. Vincenzo Costantino, della Fp Cgil Alessandria, ha commentato così l’annuncio dell’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi sull’introduzione dalla prossima primavera di braccialetti e impianti di videosorveglianza nei Pronto Soccorso grazie ai quali i professionisti potranno allertare in tempo reale le forze dell’ordine in caso di pericolo.

“Se il livello di analisi che ha l’assessore regionale del Piemonte Riboldi si ferma ai braccialetti da dare agli operatori sanitari e inserire telecamere intelligenti nei Pronto Soccorso sembrano, misure inefficaci che non risolvono di certo il problema. Chi si sente pronto ad aggredire un medico, un infermiere o un operatore sanitario, molto probabilmente non sarà dissuaso dalla presenza di un dispositivo di allarme o dal numero di poliziotti. La natura stessa di molte aggressioni, spesso scaturite da frustrazione e rabbia incontrollata, rende difficile immaginare che un braccialetto possa rappresentare una vera forma di prevenzione. Queste violenze nascono da dinamiche ben più complesse, che un semplice segnale d’allarme non può certo risolvere”. 

“Come abbiamo già dichiarato nei giorni scorsi il problema delle aggressioni al personale sanitario è la conseguenza di un sistema che è fuori controllo: continui tagli, lunghe liste d’attesa e inadeguate risorse che hanno depotenziato il nostro Servizio Sanitario Nazionale, alimentando così un conflitto tra utenti e operatori dove quest’ultimi non possono essere prima eroi e poi diventare parafulmini di uno Stato che non investe adeguatamente sulla sanità. I lavoratori non ce la fanno più a lavorare in queste condizioni, perché se gran parte dei professionisti con cui parliamo pensa o sceglie di dimettersi forse un ragionamento più serio e approfondito ogni azienda sanitaria dovrebbe farlo”. 

“Servono assunzioni che permettono agli operatori sanitari di lavorare a pieno organico” ha aggiunto Costantino “serve una rete sociale che intercetti il malessere prima che esploda in corsia e negli ambulatori, servono strutture logisticamente migliori, serve un nuovo modello organizzativo, serve che le organizzazioni sindacali possano essere coinvolte nelle decisioni sia a livello regionale che locale, serve una campagna di comunicazione in grado di sensibilizzare i cittadini. Crediamo che un Governo con le sue “non azioni” abbia di fatto delegittimato l’art. 32 della costituzione “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Ci auguriamo che nella prossima legge di bilancio possano esserci risorse adeguate affinché si possa garantire non solo la sicurezza agli operatori ma che non incrementi disuguaglianze nella popolazione”. 

“Infine, in vista del rinnovo contrattuale ribadiamo come organizzazione sindacale come sia assolutamente indispensabile che Governo e Regioni si facciano carico della necessità di alzare il livello delle retribuzioni della sanità, passando dalle parole ai fatti, e premiare così l’enorme sacrificio che questi lavoratori e lavoratrici hanno sopportato e stanno sopportando tra troppo tempo”. 

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