31 Gennaio 2016
23:19
Piscina di Valenza: Cassano non demorde e Barbero attende risposte
VALENZA – La maggioranza ha bloccato la Commissione d’indagine sulla piscina di Valenza e l’ex sindaco, Sergio Cassano, è pronto a farsi giustizia da solo. Andrà avanti fino in fondo per dimostrare che i ritardi nella realizzazione della nuova struttura non possono essere imputati a lui. Anzi, lo stesso Cassano sostiene di essere vittima di una situazione drammatica che intende ora far emergere. Il consigliere comunale ha dichiarato di “non essere arrabbiato, ma proprio incazzato” per la questione che ha scatenato le ire di molti cittadini. Lo è perché gli era stato detto che la Commissione d’indagine sarebbe stata attivata se opportunamente motivata. Le sue motivazioni però non sono bastate evidentemente, come emerso nell’ultimo consiglio comunale e questo nonostante tutti i dubbi esposti: “quel che c’è di sconcertante – ha spiegato Cassano – è che nel momento in cui si dovevano iniziare i lavori la vecchia piscina è stata demolita senza aver avvertito né il sindaco, né la giunta. Io voglio sapere chi è che ha demolito la piscina di Valenza, una situazione su cui l’amministrazione ha marciato abbondantemente.”
L’ex primo cittadino non molla il colpo: “voglio andare fino in fondo perché si è verificato qualcosa di anomalo. Nessuno può demolire la vecchia piscina senza avvertire l’organo politico. Io volevo una commissione per appurare questo invece la maggioranza ha deciso di buttare la polvere sotto il tappeto. La situazione è drammatica perché evidentemente c’è qualcuno che per favorire qualcosa ha compiuto degli atti per i quali io pretendo delle spiegazioni. Io esigo delle spiegazioni in quanto cittadino valenzano. Una commissione d’indagine avrebbe chiarito questi aspetti. A me non va bene che l’amministrazione pubblica non sia in mano al potere politico ma al potere di altri che ne determinano i destini.”
Per l’attuale sindaco le accuse di Cassano “non sarebbero consone“. “A noi sembra che la commissione sia perfettamente idonea in questi casi e non certo la commissione d’indagine. Le commissioni sono il luogo deputato ad affrontare i temi e le discussioni su quanto avviene nella vita amministrativa. Se qualcuno pensa che ci sia altro allora gli strumenti sono diversi. I cittadini sappiano che discuteremo e approfondiremo i temi della piscina. Per giunta noi che questa piscina l’abbiamo contestata fin dall’inizio e ora non possiamo essere accusati. Siamo trasparenti, siamo arrivati il 15 giugno e gli atti che ci appartengono sono quelli a partire da quella data. La Commissione inoltre farà un lavoro adeguato e il gettone di presenza probabilmente verrà dato ad associazioni di volontariato”.
Intanto però è arrivato febbraio e l’amministrazione aveva promesso azioni drastiche in caso di assenza di novità rispetto alla futura piscina. In questo senso qualche piccolo passo avanti sarebbe arrivato: “è tornato indietro il progetto analizzato da uno studio esterno e nei prossimi giorni ci sarà un incontro per analizzare le criticità e cioé gli adeguamenti richiesti dal Coni come da normativa. Questo è l’ultimo nodo da sciogliere, chi, come le farà e chi le paga. Noi siamo pronti a discutere il progetto con la società. Occorre capire come si sta muovendo quest’ultima e ricordo che anche per questo posso ringraziare chi ha fornito tutto il pacchetto in eredità”.
Nel lungo giallo della piscina aumentano i capitoli e la parola fine si allontana.