2 Febbraio 2016
23:00
Supplenti: con gli stipendi arretrati arrivano anche “nuove beffe”
ALESSANDRIA – Non c’è pace per i supplenti italiani, costretti a tirare avanti per mesi senza stipendio. A fine gennaio le tante attese retribuzioni arretrate sono arrivate, almeno per qualcuno. Non tutti hanno ricevuto le somme interamente maturate in mesi di lavoro “in cattedra”, ha spiegato la supplente di Alessandria, Maria Rita Castellano, creatrice della sempre più popolata pagina Facebook “Supplenti senza stipendio”. Costretta da settembre a tirare avanti “senza il becco di un quattrino” Maria Rita oggi si considera tra “le insegnanti precarie più fortunate” perché a fine gennaio ha finalmente visto accreditate le mensilità fino a dicembre. Aprendo l’agognata busta, Maria Rita si è però trovata davanti anche l’ennesima “beffa”. “Io e miei colleghi precari ci siamo accorti di aver ricevuto stipendi più bassi perché non hanno calcolato le detrazioni da lavoro dipendente”. Le giustificazioni sono state diverse, ha spiegato ancora la supplente alessandrina, ma pare che alla base dei ‘rosicchiati’ bollettini ci sia un errore nella qualifica dei pagamenti. “Non li hanno considerati come ‘stipendi’, ma come ‘arretrati’ e quindi hanno calcolato solo le ritenute”. Praticamente, ha aggiunto Maria Rita Castellano, nelle sue buste arrivate in ritardo c’erano in media dai 150 ai 200 euro in meno. “Non ci hanno neppure dato i famosi 80 euro di bonus che ci venivano mensilmente caricati sullo stipendio“. Le “beffe” per i supplenti, però, non sono ancora finite. “Se ci avessero pagato entro dicembre avremmo almeno potuto recuperare queste mancate detrazioni con il 730 del 2016. Siccome i pagamenti sono datati gennaio potremo recuperali solo con la dichiarazione dei redditi del 2017, praticamente tra un anno e mezzo“. Sempre più amareggiati ed esasperati, i supplenti sperano ora di arrivare alla fine di questa odissea almeno a fine febbraio. “So che la Cgil si è già mossa con il Ministero per denunciare questo ennesimo problema e a Roma sembrano intenzionati a risolvere la questione con un provvedimento speciale. Noi, intanto, siamo allo stremo. In tanti anni di insegnamento non avevo mai vissuto una situazione del genere. Credo che le nuove assunzioni decise dal Governo abbiano inciso sui capitoli di bilancio ma la cosa ancora più assurda è che ci sono persino insegnanti assunti proprio con la nuova legge ad attendere ancora gli stipendi, così come molti precari”. Tatiana Gagliano