Autore Redazione
mercoledì
19 Febbraio 2025
16:37
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Politica - Novi Ligure

Ex Ilva, Fiom Cgil: “Grave non essere stati coinvolti nelle trattative per la vendita. Serve trasparenza”

Ex Ilva, Fiom Cgil: “Grave non essere stati coinvolti nelle trattative per la vendita. Serve trasparenza”

NOVI LIGURE – In occasione dell’incontro avvenuto questo mercoledì al Ministero del Lavoro sulla richiesta di proroga della cassa integrazione per i lavoratori dell’ex Ilva da parte di Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria, in scadenza il 28 febbraio, la Fiom Cgil ha alzato la voce a proposito del delicato momento del colosso siderurgico italiano, una situazione che tocca anche la città di Novi Ligure che ospita uno degli stabilimenti.

“Riteniamo grave che non siamo stati ancora coinvolti nelle trattative per la vendita dell’ex Ilva, vendita che a questo punto mette in discussione il piano di ripartenza” ha sottolineato Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil “il Governo sta decidendo da solo senza coinvolgere le organizzazioni sindacali. La Fiom-Cgil ritiene questo un elemento dirimente anche rispetto alla discussione sulla cassa integrazione straordinaria. L’accordo sulla cassa integrazione straordinaria del 26 luglio scorso era vincolato al piano di ripartenza, che è in forte ritardo per i continui problemi di liquidità. Secondo l’accordo di luglio del 2024 doveva essere 1.620 il numero massimo di lavoratori in cassa integrazione e il terzo altoforno doveva essere in condizione di ripartire, mentre l’amministrazione straordinaria fa una richiesta di proroga della cassa integrazione per 3.240 lavoratori”. 

“Anche sul fronte delle manutenzioni straordinarie e ordinarie non siamo in linea con il piano di ripartenza. Per discutere di ulteriore cassa integrazione occorre dare corso al piano di ripartenza e si deve svolgere l’incontro a Palazzo Chigi per fare chiarezza sul futuro di 10.200 lavoratori diretti, 1.600 lavoratori di Ilva in amministrazione straordinaria, e 5.000 lavoratori degli appalti. Per la Fiom-Cgil l’accordo di cassa integrazione di luglio scorso era funzionale al piano di ripartenza, perché garantisce la tenuta occupazionale, il rilancio della produzione di acciaio, la tutela ambientale e di salute e sicurezza per i lavoratori e i cittadini”.

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