Autore Redazione
mercoledì
25 Giugno 2025
16:41
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Politica - Piemonte

Sì del Piemonte, prima regione in Italia, all’Osservatorio tecnico-scientifico sui Pfas

Sì del Piemonte, prima regione in Italia, all’Osservatorio tecnico-scientifico sui Pfas

PIEMONTE – Il Piemonte è la prima regione italiana ad aver istituito un Osservatorio tecnico-scientifico per il contrasto dei Pfas. È stato infatti approvato all’unanimità l’emendamento alla legge regionale 25 presentato dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Carlo Riva Vercellotti. L’obiettivo sarà supportare la strategia di riduzione della presenza dei cosiddetti “inquinanti eterni” nell’ambiente, oltre al monitoraggio e al controllo del loro rilascio nell’ambiente e la ricerca delle migliori tecnologie per catturare e distruggere queste sostanze. Per conseguire la piena attuazione della innovativa e ambiziosa normativa regionale, assicurando allo stesso tempo la continuità di esercizio delle infrastrutture aventi rilevante interesse pubblico, il Consiglio ha inoltre stabilito di consentire un periodo di 36 mesi per l’adeguamento degli impianti al fine di perseguire il continuativo rispetto di valori limite di scarico particolarmente rigorosi e cautelativi

“Nella nostra regione i due ambiti principali di intervento sono la gestione dell’acqua pubblica e il controllo degli scarichi in ambiente – commenta l’assessore regionale all’Ambiente Matteo MarnatiE parte di questa strategia anche la nascita dell’Osservatorio composto da tecnici ed esperti il cui compito sarà quello di individuare soluzioni concrete e scientificamente fondate”

“Il Piemonte è stata la prima Regione ad essere intervenuta legislativamente per fissare dei valori emissivi allo scarico in acque superficiali con l’art. 74 della L.R. 25/2021 – ha sottolineato Riva Vercellotti -. Con questo emendamento che introduce un Osservatorio tecnico-scientifico, vogliamo proseguire il lavoro iniziato ed implementare la strategia di riduzione dei PFAS in ambiente. L’Osservatorio introdotto dall’emendamento sarà chiamato a relazionare ogni sei mesi sull’attività alla Commissione consiliare competente in materia ambientale. Per noi l’obiettivo finale resta quello di impiegare l’esperienza maturata in questi anni per arrivare a creare una filiera virtuosa individuando le tecnologie più performanti per la cattura e la distruzione dei composti più critici per la salute e l’ambiente”.

“È una sfida ambiziosa ed è per questa ragione che serve, prima di tutto, un lavoro scientifico. L’Osservatorio dovrà indicare le soluzioni più appropriate, non vogliamo mettere in crisi il sistema produttivo, o creare ingiustificato allarmismo, ma non arretriamo sulla sicurezza che prima di tutto significa salute delle persone e attenzione all’ambiente” ha concluso l’esponente della maggioranza.

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