15 Marzo 2016
23:00
Sulla nuova discarica amianto botta e risposta Demezzi-Palazzetti
CASALE MONFERRATO – Il consigliere di Forza Italia a Casale, Giorgio Demezzi, non riesce a spiegarsi perché “da più di un anno, non siano state avviate le procedure e le attività per individuare il nuovo sito della discarica amianto e ancora si debbano completare i sondaggi“. Le perplessità sono legate al fatto che “i mesi trascorrono, a seguito anche di lotte interne, e dopo le indagini per siti a Cascine Rossi/S.Maria del Tempio, si è passati a Mirabello, senza tra l’altro consultare il Comune. Si sono susseguite delibere di giunta e determine dirigenziali con estensione di quadri economici, incarichi a geologo e a società per effettuare sondaggi. Ora un’ultima delibera, del 25 febbraio, affida sempre al solito geologo un ulteriore incarico per rilievi sul sito di Mirabello“.
L’ex primo cittadino contesta anche la mancata pubblicizzazione dei “risultati della prima indagine effettuata sui terreni di Cascine Rossi/S.Maria del Tempio e consegnati il 25 giugno. Inoltre – continua Demezzi – dopo altri 7 mesi dalla conclusione della prima campagna di sondaggi, non si sono ancora avviate, a quanto pare, le indagini sui nuovi terreni di Mirabello“.
Ai dubbi di Demezzi ha replicato il sindaco di Casale, Titti Palazzetti, che ha invitato il consigliere a non preoccuparsi: “non ci sono ritardi, ma stiamo aspettando l’ultima relazione del geologo per capire se è possibile farla a Mirabello. Avremmo anche potuto farne a meno perché c’erano già alcune relazioni di qualche anno fa, ma abbiamo deciso di essere più prudenti. Nel frattempo siamo stati a Roma, alla conferenza dei servizi, e abbiamo comunicato l’idea e le motivazioni che ci hanno spinto a cambiare il sito. La conferenza dei servizi ha dato il benestare e una volta che avremo in mano tutti i documenti sull’idoneità del sito contatteremo i sindaci interessati e andremo avanti. Demezzi può stare tranquillo perché non c’è nessun ritardo“.
Tuttavia Demezzi non è ancora convinto “perché da una parte si accelerano le bonifiche, dall’altra poi non si procede celermente per rendere disponibile il luogo dove andare a depositare questi manufatti che provengono dalle bonifiche”.
Fabrizio Laddago