16 Marzo 2016
23:00
Gli studenti del Balbo vogliono ricordare Dante: “ha citato Casale due volte nella Divina Commedia”
CASALE MONFERRATO – Casale Monferrato è uno dei pochi comuni italiani a essere stato citato nella Divina commedia di Dante. Il nome della città compare in una occasione associato al nome di Ubertino, e poi, implicitamente, attraverso Guglielmo VII, marchese del Monferrato. Per ricordare queste citazioni l‘istituto Balbo ha avviato un progetto che ha coinvolto i ragazzi della I B e della III A. Gli studenti intendono ricordare i riferimenti danteschi a Casale con una intitolazione di una parte della città a Dante Alighieri. Il luogo prescelto dovrebbe essere piazza Martiri della Libertà. L’idea è di allestire un piccolo angolo dedicato al grande scrittore. Saranno comunque gli studenti a proporre spunti nel corso delle prossime settimane ma già ieri hanno avuto un primo confronto con il sindaco, Titti Palazzetti.
A guidare il percorso è il professor Dionigi Roggero, contento per l’entusiasmo dei ragazzi: “anche loro hanno ritenuto doveroso ricordare Dante in occasione dei 750 anni dalla nascita, per di più nella piazza designata per l’intitolazione, negli anni ’30, avrebbe dovuto nascere il nuovo edificio del liceo classico. Poi in realtà venne realizzato dieci anni dopo davanti a piazza Castello. Inoltre Ubertino da Casale è uno dei protagonisti più importanti del ‘Nome della rosa‘, e quindi faremo sicuramente qualcosa anche per ricordare Umberto Eco. Saranno comunque i ragazzi a decidere come portare a compimento questo progetto”.
Ecco dove viene citata Casale nella Divina Commedia:
Nel canto XII del Paradiso, i versetti sono 124-126, Dante fa riferimento a Ubertino attraverso le parole di San Bonaventura. Quest’ultimo, dopo aver elogiato San Domenico, biasima Matteo d’Acquasparta e Ubertino per aver l’uno (Matteo) rilassato la regola francescana, l’altro (Ubertino) averla arbitrariamente ristretta: «ma non fia da Casal né d’Acquasparta,\ là onde vegnon tali alla scrittura,\ ch’ uno la fugge, e l’altro la coarta.»
Dante Alighieri cita il Monferrato nella Divina Commedia, al canto VII, del Purgatorio, tracciando il profilo di Guglielmo VII Marchese di Monferrato come astuta figura politica del 1200, sempre pronta alla sfida e alle armi, collocandolo tra i principi negligenti ma nel contesto dei piccoli regnanti.
Fabrizio Laddago