16 Marzo 2016
23:00
I sindacati lanciano l’allarme anche sul futuro della Sapsa di Silvano
SILVANO D’ORBA – C’è forte preoccupazione sul futuro della Sapsa Bedding di Silvano d’Orba. Ormai da anni, hanno denunciato Marco Sali di Filctem Cgil, Roberto Marengo di Femca Cisl e Gianni Di Gregorio di Uiltec Uil, affiancati da Gian Bruno Mariscotti Rsu Cisl, i circa 115 lavoratori dello stabilimento specializzato nella produzione di materassi in lattice e a molle, e anche nella commercializzazione di quelli in poliuretano, vivono in clima di “totale incertezza”. Il sito di Silvano, hanno spiegato i sindacati, continua a navigare a vista, ancorato a piani di rilancio delle varie holding al timone dell’azienda. Progetti spesso cambiati repentinamente, così come le aziende al vertice della piramide societaria in cui rientra la Sapsa, e che ad oggi non hanno ancora portato la sperata tranquillità nelle case dei lavoratori di Silvano.
Dopo aver già affrontato lunghi periodi di cassa integrazione e poi due anni in contratto di solidarietà, i dipendenti della Sapsa dall’inizio dell’anno sono di nuovo in cassa integrazione ordinaria e ora l’azienda di Silvano ha rappresentato ai sindacati la necessità di prolungare per altre 13 settimane il ricorso all’ammortizzatore sociale. Il possibile accordo tra la holding e un’azienda portoghese sembrava potesse aprire qualche spiraglio anche per il rilancio del sito di Silvano d’Orba. Le cose, però, non sono andate come sperato e alla fine una delle società francesi del Gruppo, la “Cauval”, è stata costretta a far ricorso alla procedura di risanamento giudiziario. Un percorso che non dovrebbe avere alcun tipo di ripercussione sul sito di Silvano, ma i sindacati vogliono avere maggiori garanzie. Per ora le parti sociali hanno in mano solo “la traduzione” di un comunicato della controllante “Matress Holding sas” inviato ai dirigenti dello stabilimento di Silvano il 4 marzo e poi consegnato ai sindacati durante il recente incontro nella sede di Confindustria. In quella nota “di fatto però già vecchia di 11 giorni” hanno evidenziato i sindacalisti, il Gruppo conferma la volontà di sostenere le filiali italiane e mette nero su bianco anche il prossimo “anticipo” di 500 mila euro proprio per “facilitare l’attività” della Sapsa di Silvano. “Una cifra che corrisponde però a un mese e mezzo di retribuzioni dei dipendenti” hanno evidenziato ancora Filctem, Femca e Uiltec Uil determinati quindi a vederci chiaro sui “reali progetti di sviluppo per lo stabilimento di Silvano”. “Abbiamo chiesto un nuovo incontro in tempi brevi alla presenza dei massimi vertici del Gruppo anche perché ancora oggi non ci è chiaro l’intero organigramma, chi sta in capo a chi o chi è la controllante di chi”. Risposte, hanno spiegato i sindacati, che dopo anni di incertezze meritano i 115 lavorati “e le loro famiglie“. E se sarà necessario, hanno concluso Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, “siamo disposti anche ad affittare un pullman e andare in Francia a parlare direttamente con i commissari della Cauval”.
Tatiana Gagliano