Ad Alessandria il Forum Sanità del Pd: “In provincia 750 infermieri ma ne servirebbero oltre 2500”

ALESSANDRIA – Questo sabato il Chiostro di Santa Maria di Castello, ad Alessandria, ha ospitato il Forum Sanità Provinciale del Partito Democratico, presieduto dal dott. Riccardo Lera, professionista del settore e responsabile sanità dalla Federazione Provinciale del Pd. “Una iniziativa con ampia partecipazione, una approfondita discussione di quasi tre ore, caratterizzata da decine e decine di interventi da parte delle operatrici e operatori del settore sanitario e del socio-assistenziale, al fianco dei nostri rappresentanti delle istituzioni e amministratori pubblici per mettere al centro le criticità e la necessità di elaborare un piano socio-sanitario che parta e ascolti davvero i territori” ha sottolineato il segretario provinciale Pd Giorgio Laguzzi. 

“Per rendere possibile il dualismo fra economia e salute è necessario intraprendere percorsi di prevenzione, per la maggior parte conducibili a livello territoriale, dove a parere nostro, nella ASL AL esistono le criticità maggiori” ha continuato l’ex assessore alessandrino “abbiamo letto con attenzione la bozza del piano che genera molte perplessità perché si tratta di un piano descrittivo che fotografa una realtà complessa ma senza indicare azioni concrete, scadenze o indicatori di valutazione. Vi è una visione centralizzante del welfare, limitando il ruolo dei Comuni nella gestione dei servizi territoriali. Vi è inoltre uno squilibrio fra edilizia e cura, poiché a fronte di investimenti infrastrutturali pari a 4,5 miliardi, vi è una molto scarsa attenzione al problema del personale. Per concludere con un esempio emblematico: il numero totale degli infermieri nella nostra provincia è pari a 750, ma per una popolazione di 430.000 abitanti, il fabbisogno totale ammonterebbe a 2.580 unità”.

“Da questi due numeri” ha concluso Laguzzi “si comprende quanto sia drammatica la situazione. La Giunta Regionale non sta affrontando i nodi delle questioni fondamentali e soprattutto il piano socio-sanitario da loro in fase di elaborazione non viene discusso con i territori in maniera seria, ma viene calato dall’alto senza una pianificazione basata sulla realtà. Secondo noi è necessaria una netta svolta.Il Partito Democratico c’è, con professionisti seri e preparati sulla materia per lavorare con gli altri alleati e soprattutto con le lavoratrici e i lavoratori del settore”.