24 Ottobre 2025
05:33
Casa delle donne di Alessandria: botta e risposta tra l’assessora Cazzulo e la Lega
ALESSANDRIA – Nuovo scambio di opinioni tra maggioranza e minoranza sulla Casa delle Donne di Alessandria. Nell’ultima seduta del consiglio comunale la Lega ha presentato l’interpellanza che stigmatizzava “le attività di parte” promosse da un centro comunale “finanziato con i soldi dei cittadini alessandrini”.
“La nostra amministrazione comunale” ha replicato l’assessora alle Politiche Sociali Roberta Cazzulo “ha ben presente l’importanza del rispetto delle norme e il valore della legalità come parte costitutiva di una società civile e democratica. Abbiamo sempre, ogni qual volta sono state riscontrate violazioni, contestato l’infrazione richiamando gli interessati al rispetto delle norme. Riteniamo tuttavia che sia pieno diritto di ogni individuo – a prescindere dall’appartenenza di genere e dal colore politico – manifestare il proprio pensiero. Il diritto costituzionale a manifestare è un principio fondamentale sancito dalla Costituzione italiana. Questo diritto è strettamente legato alla libertà di espressione e rappresenta uno dei pilastri della democrazia. È un diritto fondamentale che va tutelato e rispettato, in quanto garantisce la pluralità di opinioni e il confronto democratico tra i diversi attori della società. In Italia, il diritto a manifestare è stato oggetto di numerosi dibattiti, soprattutto in relazione alle manifestazioni di piazza e alle proteste sociali”.
“Negli ultimi anni, si è assistito a un aumento delle manifestazioni di cittadini che chiedono maggiore giustizia sociale, diritti civili e tutela dell’ambiente. La nostra amministrazione garantirà sempre la libertà di pensiero trovando un equilibrio tra il diritto di manifestare e la tutela dell’ordine pubblico, al fine di garantire il rispetto dei principi costituzionali e dei diritti fondamentali dei cittadini. È fondamentale che le istituzioni e i cittadini rispettino e tutelino questo diritto, al fine di garantire una società libera, democratica e inclusiva. Una società inclusiva è oltretutto una società in cui esistono strutture, associazioni e organizzazioni – private e pubbliche – che funzionano come centri di aggregazione, ove ogni cittadino in condizioni di disagio può trovare conforto e supporto”.
Secondo l’esponente della giunta Abonante “la realtà della Casa delle Donne risponde al bisogno da parte di molte donne di avere a disposizione un luogo dove potersi incontrare, confrontare e soprattutto dove sentirsi supportate, accolte e ascoltate nel caso in cui siano vittime di violenza o vivano situazioni di precarietà e solitudine. L’associazione, senza fine di lucro, è impegnata a contrastare ogni forma di violenza di genere e promuove attività legate al cambiamento culturale, alla sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno della violenza su donne e bambine/i. Si tratta di progetti e iniziative a elevato valore sociale: è stato creato uno sportello di consulenza legale, che mette gratuitamente a disposizione le conoscenze e le competenze di un’avvocata in materia di diritto dell’immigrazione per questioni inerenti il ricongiungimento familiare, le pratiche di asilo, di cittadinanza e il rinnovo dei documenti di soggiorno. Citiamo anche lo sportello lavoro, ove vengono fornite consulenze laddove all’interno del proprio luogo di lavoro – o durante la ricerca di una nuova occupazione – si verifichino situazioni di maltrattamenti e molestie oppure discriminazioni basate sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità sessuale, sulla disabilità o di carattere razziale. Lo sportello salute aiuta le donne che decidono di interrompere la gravidanza, sia fornendo informazioni, sia con un supporto durante i passaggi che il sistema sanitario impone, con un accompagnamento durante le visite e/o l’intervento. Vengono forniti anche servizi formativi quali la scuola di italiano per donne, che attraverso l’insegnamento linguistico mette le donne in grado di comunicare per cercare lavoro, tutelare i propri diritti nel momento in cui trovano lavoro, difendersi dai soprusi e alzare la voce quando occorre. Inoltre, la Casa propone ciclicamente laboratori, spettacoli e attività destinate ai bambini e/o ai genitori e finalizzate alla decostruzione di stereotipi, pregiudizi e forme di discriminazione legate al genere e alla percezione del sé. Si tratta quindi di scopi e finalità sociali senza alcuna caratterizzazione/connotazione politica. Ciò non esclude ovviamente che alcune attiviste della Casa possano essere impegnate anche politicamente ed aderire – a titolo personale e non per conto dell’associazione Casa delle Donne – ad iniziative promosse da organizzazioni e gruppi politici, il che come già abbiamo accennato rientra tra i diritti fondamentali costituzionalmente garantiti della persona come individuo. La Casa delle Donne è nata come luogo ove svolgere attività di riflessione culturale e iniziative sociali, per rispondere in maniera concreta alle esigenze sempre più marcate del nostro territorio. Vi è anche da sottolineare l’importanza di un tale centro come forma più estesa di “antenne territoriali”, in grado di recepire le situazioni di disagio, raccogliere dati e dunque aumentare in generale la conoscenza delle problematiche specifiche del territorio Questi spazi non sono solo luoghi di incontro ma rappresentano luoghi in cui trovare conforto, luoghi di ragionamento, di solidarietà e di produzione di pensiero critico. Luoghi la cui difesa dovrebbe interessare tutti i cittadini che hanno a cuore la difesa dei diritti di solidarietà che crediamo siano la base di una civile convivenza fondata sul rispetto reciproco e sulla mutua assistenza”.
Immediata la replica del presidente della Lega Mattia Roggero: “Abbiamo chiesto se siete consapevoli che all’interno di quel centro di incontro comunale si faccia attività politica. I temi da lei toccati sono nobili e da affrontare quotidianamente. Pensiamo, ad esempio, a quello che fa l’associazione me.Dea. Ricordo anche lo stupore della stessa me.Dea quando aveva visto che Non Una di meno aveva sopravanzato tutti per avere uno spazio. Ci sono sicuramente associazioni nobili e da sostenere ma qui si sta giustificando comportamenti contro le regole. Quando si fa politica le sedi di partito si sostengono in maniera autonoma: invece ora si cerca di giustificare con scopi nobili un mancato rispetto delle regole. Chiedo al segretario generale se vengono rispettate o no le norme previste dai regolamenti. Immaginatevi se una associazione di centrodestra come Casapound avesse preso un centro di incontro pagato dall’amministrazione Cuttica, sarebbe venuto giù il loggione, oggi invece si giustifica. Siamo alla follia. Questo è uno spazio del Comune, della città. Chiediamo al segretario generale di prendere una posizione sul rispetto delle norme e delle regole. Così non si può fare“.