7 Aprile 2016
03:37
Grazie a me.dea ecco una casa segreta per ospitare le donne vittime di violenza
PROVINCIA – Si chiama “Casa Aurora” ma il suo indirizzo resterà segreto. Si tratta del nuovo progetto a cui l’associazione me.dea Onlus di Alessandria si sta dedicando con forza e passione. Dopo l’esperienza accumulata nei 7 anni di attività sul territorio, con l’accoglienza e il supporto di oltre 800 donne vittime di violenza, per il Centro Antiviolenza è venuto il momento di fare un salto qualitativo nell’offerta dei propri servizi. Grazie al finanziamento della Fondazione SociAl, alle donne di Alessandria e provincia, vittime di violenza, verrà data la possibilità di vivere in un luogo protetto, per un periodo di tempo limitato, ma sufficiente a ricostruire una vita nuova e finalmente libera dalla violenza.
L’intento è quello di fare in modo che la donna ospitata possa, attraverso un adeguato supporto e l’accoglienza in un luogo sicuro, ritrovare dignità, autostima e fiducia in se stessa, condizioni indispensabili per il superamento della difficile condizione di vittima di violenza. Verrà cosi implementata di due unità abitative la possibilità di accoglienza che me.dea può offrire, oltre alla sperimentazione già in atto da circa un anno che ha visto la preziosa collaborazione di un privato che ha concesso un appartamento in comodato d’uso gratuito all’associazione.
Spesso le donne impiegano anni a uscire da relazioni violente, perché incapaci di affrontare le complicazioni economiche e pratiche che derivano dal porre fine a un matrimonio o a una convivenza. La presenza di figli, talvolta piccoli, rappresenta un’ulteriore difficoltà di cui farsi carico. Questo ambizioso progetto risponde, quindi, al crescente bisogno di un’ospitalità adeguata, dove tutela e sostegno vengono garantiti alle donne in un’ottica non assistenzialista e che rende la donna protagonista del proprio percorso, supportata però da altre donne facenti parte dell’associazione.
“Siamo felici di potere finalmente offrire alle nostre donne un luogo sicuro in cui vivere – dichiara Sarah Sclauzero, presidente medea. “Era da tempo che sognavamo questo traguardo e ora esso è possibile grazie alla Fondazione SociAl, a cui va il nostro ringraziamento. Siamo già al lavoro per allestire gli appartamenti e pensiamo di accogliere le prime donne entro la fine del mese di maggio”.
Il lavoro in rete si conferma una prerogativa per il buon funzionamento del progetto, che, oltre a me.dea, coinvolge tutti gli enti gestori dei servizi socio assistenziali del territorio e cinque partners: Alegas, Colibrì, Banco Alimentare, Novacoop, Cooperativa Marcondiro.
Le donne saranno individuate dal Centro Antiviolenza e dai servizi stessi, che, con questo progetto, potranno fornire una risposta meno dispendiosa alle donne vittime di violenza in cerca di nuove soluzioni abitative e impiegare le risorse risparmiate per una progettualità maggiormente indirizzata all’autonomia della persona.
L’auspicio è che le donne accolte possano idealmente iniziare un nuovo giorno e dare il via a una fase inedita della propria vita, con al centro la loro serenità e quella dei loro figli.