Autore Redazione
venerdì
22 Aprile 2016
03:41
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Politica - Alessandria

Terzo Valico: i Sindaci e RFI sanciscono un patto per lo sviluppo del territorio

Terzo Valico: i Sindaci e RFI sanciscono un patto per lo sviluppo del territorio

ARQUATA SCRIVIA – Il Comune di Arquata Scrivia ha ospitato mercoledì l’incontro organizzato dal Commissario di Governo del Terzo Valico, Iolanda Romano, con i sindaci del territorio piemontese: Provincia e Comune di Alessandria, Comuni di Arquata Scrivia, Carrosio, Fraconalto, Novi Ligure, Pozzolo Formigaro, Serravalle Scrivia, Tortona, Voltaggio. All’incontro erano presenti l’assessore alle Infrastrutture della Regione Piemonte Francesco Balocco e il Direttore investimenti di Rete Ferroviaria Italiana, insieme al Responsabile del progetto Daniela Lezzi. Tema dell’incontro le opere di compensazione per il territorio, che vede da anni i sindaci impegnati in una serie di richieste finora rimaste inascoltate.

Grazie alla disponibilità di tutti gli attori presenti a riaprire il dialogo è stato possibile trovare un accordo per costruire insieme non un elenco di opere ma un progetto condiviso di sviluppo, capace di coniugare le caratteristiche progettuali e realizzative del Terzo valico con le opportunità e gli interessi del territorio. La proposta sarà elaborata a partire dalle vocazioni del territorio (per esempio, da quella logistica dell’area alessandrina insieme a quella turistica della Val Lemme e della Val Borbera e così via) ma potrà estendersi anche ad altri ambiti sociali ed ambientali. Lo scopo è di porre le basi di uno sviluppo economico, ambientale e sociale duraturo. Si è stabilito che il progetto, oltre ad essere condiviso da tutti gli enti interessati, fra i quali il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sancisca in modo chiaro e definitivo le richieste degli enti locali così come tempi certi di realizzazione degli interventi.

Il piano di sviluppo da costruire si avvarrà, in parte, di risorse che saranno messe a disposizione da RFI nell’ambito del quadro economico per la realizzazione dell’opera (previa autorizzazione delle competenti strutture CIPE e MIT), e in parte di risorse che andranno ricercate attraverso canali di finanziamento alternativi.

Fin da subito sono stati evidenziati due importanti filoni di investimento sul territorio:
– da una parte la protezione dell’ambiente, avendo il territorio visto subire un’alluvione nel 2014, dal rischio idrogeologico: l’Assessore Balocco ha dichiarato il suo impegno nei confronti delle richieste dei comuni relative agli interventi per la riduzione del rischio idrogeologico presso la Struttura di missione del Governo Italia Sicura, già incontrata la scorsa settimana a Roma su questo tema; 

– dall’altra i servizi ferroviari della rete esistente: il Direttore Investimenti Isi ha confermato l’impegno di RFI di intervenire sulle linee convenzionali Milano-Genova e Torino-Genova (con potenziamenti tecnologici e infrastrutturali) e di avviare progetti per migliorare il decoro delle stazioni. Inoltre, queste ultime possono essere assegnate in comodato ai comuni per attività di interesse pubblico, (sedi di associazioni, servizi sociali e culturali), come è già avvenuto in Lombardia e in Piemonte.

Per dare attuazione all’accordo sono stati scanditi tempi precisi: nei prossimi 15 giorni saranno finalizzati gli aspetti procedurali ed economici del Patto, che sarà siglato presso la Prefettura di Alessandria alla presenza di tutti gli Enti interessati. Subito dopo si partirà con l’elaborazione del Progetto di sviluppo che dovrà definire le scadenze per la realizzazione degli interventi.

“La questione delle opere di compensazione ai territori – ha dichiarato il Commissario Romano – è sempre stata controversa, perché rappresenta lo spazio, anche fisico, in cui si evidenzia la difficoltà di tenere insieme l’interesse “generale” di chi realizza l’opera con i bisogni dei territori che ne sopportano gli impatti ambientali e sociali. Questa tensione è ingiusta e non può essere sopportata, quindi occorre farsene carico. È fondamentale che si impari ad avere un atteggiamento diverso nei confronti delle comunità locali, basato sulla ricerca di dialogo e di un rapporto dell’opera con il territorio che sia improntato non alla mitigazione dei danni ma allo sviluppo di opportunità.
Nel caso del Terzo Valico sto riscontrando una grande disponibilità a lavorare in questa direzione, sia da parte dei comuni che di RFI verso i quali intendo svolgere un ruolo terzo e indipendente, con l’unico obiettivo di perseguire l’interesse pubblico, primo fra i quali quello della salute e dell’ambiente. A questo proposito vorrei chiarire che le Arpa delle due regioni, insieme all’Osservatorio ambientale del Ministero dell’ambiente, stanno facendo un ottimo lavoro per quanto riguarda il rischio di presenza di amianto nelle terre da scavo. Infatti a Cravasco, da quanto è stata rilevata la presenza di amianto nel luglio 2015 si è monitorata quotidianamente la presenza di fibre in aria (dato che sono solo quelle ad essere pericolose per la salute) e il limite di 1 fibre al litro indicato dall’OMS non è mai stato superato. I cittadini possono stare tranquilli, sono in buone mani”.

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