9 Maggio 2016
22:11
La questione sanità a Casale per due venerdì di seguito e il sindaco tuona: “nel volantino affermazioni false”
CASALE MONFERRATO – La questione sanità dominerà i prossimi venerdì sera di Casale. Ben due infatti le manifestazioni indette per difendere l’ospedale e la clinica Sant’Anna. Una alle 19 del 20 maggio, voluta dal Comitato per la difesa della salute dei cittadini, formato da gente comune, e che da settembre ha cominciato a porre la questione, cercando di difendere la struttura. Quella mobilitazione portò alla raccolta di 7.500 firme, presentate in Regione anche con una audizione in commissione sanità. Poi arrivarono 10 mila volantini informativi e la conseguente proroga dell’attività interventistica e diagnostica della Casa di cura fino al 30 di giugno. Adesso, per l’avvicinarsi della scadenza, il Comitato tornerà a farsi sentire con una mobilitazione fissata alle 19 di venerdì nei giardini davanti alla clinica. Lo slogan “La mia salute non è una pedina” scandirà l’evento che culminerà in una catena umana per abbracciare idealmente la Clinica e la sanità casalese.
Prima di questo appuntamento i cittadini si ritroveranno davanti all’ospedale Santo Spirito questo venerdì (13 maggio, alle 21). L’evento, organizzato dal “Presidio Sanità“, in questo caso mira a difendere il nosocomio dal rischio di “depauperamento” e ha già incassato l’adesione di diversi cittadini e politici, oltre ad alcune forze politiche,
Forza Italia per esempio “da tempo” è convinta che “la qualità del servizio sanitario sul territorio vada salvaguardata con ogni mezzo e, dunque, se necessario anche seguendo l’esempio di altre città che hanno saputo movimentarsi, pacificamente ma decisamente, per ottenere la dovuta attenzione dalla Regione Piemonte e da tutti i soggetti decisori”. “Abbiamo – continuano da Forza Italia – da subito aderito al “Presidio Sanità”, insieme agli altri soggetti politici del centro-destra, e dunque parteciperemo convintamente alla fiaccolata del 13/5. Abbiamo da subito sostenuto anche l’azione del nostro ex-Sindaco Giorgio Demezzi e del “popolo delle firme”, contribuendo in maniera concreta alla raccolta delle firme e alla presentazione della petizione presso il Consiglio Regionale, e pertanto ci saremo anche il 20/5 davanti alla clinica.
Spiace osservare come sindaco e maggioranza della sinistra continuino a fare “orecchie da mercante” e non si uniscano a questa “battaglia” che, al di là dei colori politici, dovrebbe essere una “battaglia di civiltà” che unisce tutti i casalesi e i monferrini. Pazienza se la sindaca preferisce le poltrone della Presidenza dell’assemblea ASL allo stare a fianco dei suoi concittadini, ce ne faremo una ragione: Casale sa essere forte e decisa comunque e lo dimostrerà“.
All’appuntamento delle 21 prenderà parte anche l’associazione Monferrato 2020, “rete d’informazione e contatto tra cittadini ed amministratori locali, che crede fortemente nel valore supremo dell’unità del territorio come importante baluardo di difesa dei diritti fondamentali”. Aderire all’iniziativa di questo venerdì “è un’occasione molto importante: per il nostro Monferrato, per i nostri valori“.
Intanto il Presidio Sanità ha invitato formalmente “il Sindaco di Casale Monferrato, i Sindaci del Monferrato Casalese e il Presidente AFEVA a prendere parte all’iniziativa di protesta indetta alle 21“. Una richiesta già elusa dal primo cittadino, Titti Palazzetti, raggiunto da Radio Gold: “non parteciperò perché non sono in città quel giorno e poi il manifesto diffuso non è corretto, anzi, è errato. Le date non corrispondono alla realtà e quindi è un manifesto che non ha senso. Io sono contento che la gente partecipi a manifestazione in difesa, ma vorrei lo facesse a ragion veduta perché l’ospedale di Casale non chiude. Quindi un conto è essere vicini al sindaco nel sostenere l’ospedale e un conto è pensare di difendere la struttura da una chiusura che non c’è e non ci sarà. È importante dare informazioni corrette. Quel volantino è falso. I reparti citati nel manifesto funzionano tutti. Casale avrà i suoi 11 primariati previsti. Il fatto che non ci sia un primario non vuol dire che non ci sarà il servizio.”
Il sindaco ha poi aggiunto: “certamente il nostro Ospedale risente ancora della ristrutturazione dell’organizzazione sanitaria in atto nella nostra Regione, tuttavia dal 1° gennaio 2015 al 26 aprile 2016 sono state assunte in tutto 50 unità di personale sanitario tra medici, infermieri ecc… come dal prospetto in allegato, inoltre è stato assunto un primario di anestesia e rianimazione e il 15 giugno si concluderà il concorso per la nomina del primario di oncologia. Sono in corso di assunzione sempre per il nostro ospedale 5 operatori socio-sanitari, un tecnico di radiologia supplente.
Anche il laboratorio per la somministrazione dei farmaci antitumorali (UFA), per il quale mi sono spesa con molta determinazione, è stato messo a norma e a breve inizierà la sua attività. Insomma i disagi sono ancora molti ma la situazione è in fase di miglioramento di giorno in giorno“.