Autore Redazione
venerdì
20 Maggio 2016
12:20
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Politica - Valenza

A Valenza scontro politico sul servizio ‘Pomeriggiando’

A Valenza scontro politico sul servizio ‘Pomeriggiando’

VALENZA – Il Movimento 5 stelle di Valenza si è mosso per salvare il servizio doposcuola “Pomeriggiando“, attivo da parecchi anni nei plessi scolastici Don Minzoni e 7 Fratelli Cervi. “Nell’anno scolastico 2015/16 figurano 40 iscritti, oggettivamente un riscontro positivo di partecipazione per tutte le attività ludiche ed educative – spiegano i componenti del Movimento – con un personale addetto, abilitato e qualificato a tutte le attività didattiche, uno spazio importante dove si cresce attraverso il gioco e si consolida l’apprendimento. Un servizio che funziona bene e che sostiene le mamme ed i papà, che lavorando, hanno l’esigenza di avere un supporto pratico e utile alla crescita dei propri figli. Sospendendo tale servizio e sostituendolo con il tempo pieno (programma ministeriale) il Comune si sostituisce alle famiglie e sceglie il percorso educativo al loro posto. Frequentare il tempo pieno deve essere una scelta libera poiché il carico di lavoro è maggiore, con un orario di lezioni che non prevede lo svolgimento dei compiti e di studio, attività che inesorabilmente ricadono sul tempo libero dei bimbi e sulle famiglie dopo un’intera giornata di lavoro. Occorre ricordare inoltre che alcuni pomeriggi rimarrebbero scoperti. La tendenza è sempre la stessa, tagliare sui servizi, riducendo le occasioni di sviluppo e intervenendo sulle fasce più deboli, causando disagi alle famiglie, forse la soluzione più comoda di sicuro quella meno giusta. Tasse e imposte versate dai cittadini servono appunto a coprire la percentuale di costo dei servizi che le rette individuali non coprono, ricordiamocelo sempre. Prima di prendere decisioni irreversibili perché non sedersi a un tavolo per far dialogare insegnanti, genitori e Amministrazione comunale e tentare di riorganizzare un servizio considerato indispensabile da molte famiglie. Ad oggi già oltre 350 valenzani hanno firmato per far riconsiderare la decisione sul destino del Pomeriggiando, espressione di democrazia dal basso e per contribuire fattivamente alle scelte della collettività. Questa forma di protesta non può essere ignorata da coloro che sono stati votati per rappresentare la volontà dei cittadini.”

Sul tema abbiamo interpellato l’assessore Massimo Barabadoro che ha illustrato qual è la posizione dell’amministrazione, intenzionata a “evitare sovrapposizioni”: “c’è un servizio formativo a tempo pieno, che copre tutto l’arco della giornata, dalle 8.30 alle 18.30, e poi c’è Pomeriggiando, che va dalle 16.30 alle 18.30. La scuola quindi prevede il tempo pieno e un percorso di tutta la giornata, compreso il pezzo integrativo dalle 16.30 alle 18.30. L’altro percorso scelto è quello a moduli, e cioè le 27 ore settimanali. I genitori quindi scelgono, in questo caso, di far fare ai ragazzi, durante la settimana, un percorso formativo fino alle 12.30 e due giorni alla settimana con un rientro pomeridiano fino alle 16.30. Sono regole impostate dal Ministero, non dal Comune. Il Comune interviene con servizi integrativi come Pomeriggiando che allunga ulteriormente il periodo per necessità delle famiglie, dalle 16.30 alle 18.30 e il prescuola, garantendo la possibilità di lasciare i ragazzi prima delle attività scolastiche. Il problema era nella fascia dalle 14.30 alle 16.30. Questo servizio andava a sovrapporsi sul tempo pieno. Per noi si tratta di una sovrapposizione non necessaria e non contemplata dal Ministero. Su questo abbiamo detto che siccome esiste il tempo pieno è opportuno utilizzare lo strumento indicato dal Ministero“.

Da qui la rimodulazione del percorso educativo-formativo già anticipato alle famiglie, ha spiegato l’assessore Barbadoro: “noi ci facciamo carico dei bisogni delle famiglie. Se hanno esigenze il luogo preposto per presentarle è il Comune. Sui percorsi del Ministero non possiamo intervenire. Noi possiamo integrare dei pezzi di servizi: il prescuola e il postscuola”.

Rispetto alle 350 firme l’assessore ha controbattuto:Se le famiglie hanno esigenze il luogo preposto per parlarne è il Comune. È chiaro che ci deve essere un numero di richieste da parte delle famiglie sufficiente. Se abbiamo 5 famiglie non possiamo fare molto, se ne abbiamo 30-40-50 questo sarà un elemento su cui si potrà ragionare. Io credo che uno dei punti centrali sia spendere le risorse nel modo migliore, cercando di ottimizzare i percorsi esistenti. Fare dei doppioni, delle sovrapposizioni ad altre attività del Ministero non ha gran senso. Se vogliamo fare attività extra-scolastiche, pittoriche, educative, teatrali allora questo sarà un percorso che l’amministrazione potrà valutare sulla base delle esigenze delle famiglie. A oggi sul percorso dalle 14.30 alle 16.30, su tutte le 5 classi, abbiamo una ventina di famiglie alle quali abbiamo detto che garantiamo il servizio adottato finora, perciò non avranno nessun danno. Per le nuove abbiamo detto che quella scelta potrà essere fatta sul tempo pieno.” 

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