25 Maggio 2016
03:12
Rita Rossa sul segretario Pd Brina: “Riconosca il lavoro straordinario fatto. Il sondaggio? L’avevo già proposto io”
ALESSANDRIA – Riconoscere lo straordinario lavoro di risanamento dei conti. Questo secondo il sindaco di Alessandria, Rita Rossa, il punto più importante sul quale il segretario cittadino del Pd Massimo Brina sarà chiamato a esprimere un parere. A proposito delle turbolenze all’interno del partito di maggioranza, con le dimissioni di cinque membri della segreteria alessandrina in dissenso dal segretario, infatti, il primo cittadino è intervenuto per chiarire la sua posizione. Rita Rossa ha anche rivendicato l’idea di scegliere il prossimo candidato sindaco dopo un sondaggio sull’operato dell’attuale amministrazione e di non avere paura di affrontare eventuali nuove elezioni primarie.
“Due anni fa avevo già proposto di fare un sondaggio a pochi mesi dalle elezioni, e allora mi si accusava di voler pensare a candidarmi per il Parlamento” ha detto il sindaco Rossa ai microfoni di Radio Gold “Ma sto parlando di una consultazione seria, non improntata su di me ma sull’operato dell’amministrazione. Si è sempre fatto. E poi ho sempre detto che avrei valutato i risultati dentro il mio partito. Le primarie? Non mi spaventerebbero, ho affrontato un dissesto, non ho di certo paura. Io ho un lavoro e penso alla politica come un servizio e noi abbiamo fatto un lavoro straordinario per risanare la città. Tutto questo non può non essere riconosciuto dal segretario. Per me questa è la prima condizione. Secondo punto: sì al sondaggio ma a novembre, in un quadro politico più chiaro dopo il referendum. In questi mesi, infatti, il partito si dovrà concentrare sulla campagna referendaria e io non mi voglio perdere in discussioni di politica politicante. Non ho mai pensato a un partito come cassa di risonanza delle azioni dell’amministrazione. Ma parlare di primarie e di candidati un anno prima delle elezioni rischierebbe di distogliere le energie dalla responsabilità di governare la città e io ho degli obiettivi da raggiungere: l’apertura del Ponte Meier, i lavori in piazza Santa Maria di Castello, la manutenzione città, il salvataggio Atm, il project financing sul teatro Comunale, rifacimento dei marciapiedi.”
Ed è proprio sul suo operato alla guida di Palazzo Rosso che il primo cittadino si è poi voluta soffermare: “Sapevo che risanare i conti avrebbe comportato una perdita di consenso ma ho messo davanti la responsabilità di fare ciò che era necessario. E poi i 25 milioni per la Cittadella non sono piovuti dal cielo ma sono arrivati perché l’amministrazione è credibile e le mie relazioni col governo sono buone.” Rita Rossa ha poi risposto alle sollecitazioni dello stesso Brina su alcune proposte del partito secondo lui rimaste lettera morta: “Non è vero, sulla zona a traffico limitato stiamo varando uno studio per fare il conteggio sul flusso delle auto per aumentare la ztl, la presenza di telecamere, e poi, a proposito di un coinvolgimento dei cittadini, l’amministrazione ha varato un regolamento sui beni comuni.”
Di seguito riportiamo la lettera a Massimo Brina dei cinque membri della segreteria del Partito Democratico, Rossella Procopio, Erik Barone, Barbara Bovone, Luisella Quarati e Paolo Bianchi.
Caro Massimo,
quando nel 2012 abbiamo vinto le elezioni ed è stata eletta Rita Rossa sindaco di Alessandria noi, gruppo dirigente del Pd abbiamo assunto un impegno, grande, che andava e va al di la di quello che ognuno di noi singolarmente avrebbe potuto o potrà fare.
Gli elettori ci hanno votato per rinnovare e amministrare bene, per guidare la nostra comunità e la nostra città verso la modernità, per affrontare le questioni che da più di vent’anni si trascinavano, per uscire da quell’ombra che spinge, ancora adesso molti interlocutori della politica e dei media, a cercare la luce solo nel passato e mai nel futuro.
Nell’Amministrazione, il Partito Democratico che con 14 consiglieri sui 19 della maggioranza la guida, si è assunto un peso enorme, accollandosi scelte difficili che si sono misurate con normative contraddittorie (Si pensi che i dirigenti del comune che erano in funzione durante il mandato amministrativo che ha portato al dissesto, non possono essere cambiati) e processi di riforma degli enti locali e della pubblica amministrazione ancora incompleti. Adesso iniziamo a vedere qualche buon risultato, che non ha ancora la visibilità meritata, e che possiamo, per citarne qualcuno a solo titolo esemplificativo e non esaustivo, indicare nel:
Risanamento economico-finanziario del Comune;
Riorganizzazione delle partecipate;
Garanzia nel mantenimento dei Servizi e tutela e mantenimento di posti di lavoro;
Bonifica del Teatro e sua riapertura;
Sappiamo che non basta. Sentiamo il perdurare degli effetti di una crisi sociale, di una sfiducia nella politica, mai così forte nel paese, e di una percezione ancora debole dei risultati che l’azione riformista del Governo Renzi ha messo in moto, ma non capiamo l’assenza del partito.
L’orizzonte che abbiamo messo in campo in questi anni – il pensiero che ci guida – ovvero quello di immaginare Alessandria nella sua dimensione europea come un’altra città francese, spagnola o tedesca di uguale dimensioni, snella ed efficiente nella sua organizzazione, nell’erogazione dei servizi, nella capacita di essere comunità attrattiva, richiede uno sforzo culturale e politico.
Non è un impegno generico, ma è il motivo, con tutti i limiti dei singoli, per il quale abbiamo candidato nel consiglio comunale e nominato nella giunta e per la stragrande maggioranza dei CDA delle aziende pubbliche amministratori giovani e competenti.
E’ chiaro quindi che l’assenza di sostegno all’amministrazione e di azione del partito, compreso quello di rivendicare almeno un risultato ( non un manifesto ), stride non solo su quello che avremmo dovuto almeno fare quotidianamente o che dovremmo mettere in campo nei prossimi dodici mesi, ma soprattutto con la continua discussione sul tema del sondaggio e delle possibili primarie o su cosa fa Caio o dove va Tizio.
Se è chiaro che nessuno potrà sottrarsi al giudizio e alle responsabilità, è altrettanto chiaro che il partito farà le sue riflessioni su come affrontare la prossima scadenza elettorale del 2017 quando sarà tempo con gli strumenti e i modi che riterrà opportuno, peraltro, come già stabilito più di quindici mesi fa, nessuno, ripetiamo nessuno, verrà meno alle proprie responsabilità.
Ma allora Massimo per quanto tempo è sostenibile che il partito stia zitto e non risponda mai agli attacchi di leader del passato o ex Pd, o agli articoli falsi, tendenziosi e rancorosi di qualche scribacchino della prima repubblica che attacca quotidianamente i nostri amministratori? Anzi a volte l’impressione è che siano “quasi interlocutori” del circolo PD di Alessandria.
Dopo più di sei mesi di lavoro per cercare di rimettere il partito cittadino e la tua guida nelle condizioni di poter esercitare quel ruolo che ti è stato assegnato con il mandato congressuale e nell’assenza di iniziativa, ti presentiamo le nostre dimissioni dalla segreteria cittadina, con la speranza che il chiarimento necessario possa essere utile a tutti noi per riaffermare e sostenere l’amministrazione di centrosinistra e rilanciare l’azione del PD cittadino.