Autore Redazione
venerdì
27 Maggio 2016
12:37
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Politica - Alessandria

Locci e Barosini puntano i fari su FarmAl

Locci e Barosini puntano i fari su FarmAl

ALESSANDRIA – Si torna a discutere delle farmacie comunali ad Alessandria. Lo ha fatto la commissione Bilancio di questo venerdì, chiamata a discutere di Farm.Al. Il Presidente, Giovanni Barosini, attraverso una riflessione politica, ha analizzato la situazione spiegando che “la privatizzazione delle farmacie comunali, avvenuta circa 8 anni fa, ha rappresentato un ‘modello di alienazione’ di azienda pubblica. Infatti è stato individuato un punto d’equilibrio in grado di contemplare la fuoriuscita parziale del Comune dalla gestione diretta di un’attività economica non più strategica, laddove strategica è diventata invece l’azione di indirizzo e controllo“.

Per Barosini questa azione però è effettivamente strategica se “viene incisivamente e chiaramente esercitata. L’affidamento in concessione, seppur di lunga durata, ha permesso con grande introito finanziario per le casse comunali (circa 15 milioni) l’ingresso di un partner privato in grado di esprimere un elevato grado d’imprenditorialità sociale, in grado di interpretare le clausole contrattuali che sono state poste come opportunità per qualificare il servizio, senza inibire la potenzialità di sviluppo apportabile dal socio stesso. Inoltre la clausola di blindatura e garanzia del ruolo del Comune, previste nello statuto societario, permettono all’Amministrazione comunale di disporre di alcuni strumenti che garantiscono un peso determinante nelle decisioni strategiche più rilevanti, che attribuiscono al quel minimo 20% un ‘valore intrinseco’ di enorme portata“.

L’aspetto interessante è che nella seduta odierna della commissione sarebbe “emersa, tra l’altro, l’esistenza di una ulteriore società all’interno di FarmAl di cui a brevissimo seguiranno notizie e sviluppi“.

Per Barosini il tema deve essere affrontato sotto diversi punti di vista, a cominciare dal ruolo dell’Amministrazione: “il Comune deve esercitare maggiormente il suo potere di indirizzo e controllo; la gestione dei bilanci e di ogni strategia societaria deve essere trasparente e pienamente rispettosa della mission sociale; il patrimonio, sempre di proprietà del Comune e quindi della comunità, deve esser costantemente valorizzato. Per tutto ciò, la Commissione Bilancio si sta adopererando“.

Sulla questione si è espresso anche Emanuele Locci, perplesso dopo aver consultato il bilancio: “ho potuto apprendere che  Farm.AL, società partecipata dal Comune di Alessandria, ha costituito e detiene al 100% una società denominata Rondò s.r.l. con capitale sociale più alto di quello della stessa controllante e con sede a Roma. Non mi pare che il Consiglio Comunale ne sia mai stato informato e allora ho chiesto di conoscere di cosa si occupa, chi sono gli amministratori e se è possibile avere copia dei bilanci. Per ora l’unica cosa che è data sapere, guardando il codice Ateco, è che tale società si occuperebbe di ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle scienze sociali e umanistiche. Strano che una partecipata costituisca una sede una società a Roma senza informare il socio pubblico e dunque è legittimo per noi consiglieri capire di cosa si occupa tale misteriosa società. Che poi allo stesso indirizzo, a Roma, ci siano altre società riconducibili al socio privato di FarmAL è una curiosità che non mi interessa e non risponde all’interesse pubblico del perché tale società sia stata creata”.

Senza risposta, almeno per ora, anche le perplessità riportate da Emanuele Locci, Presidente della Commissione Controllo di Gestione del Comune, in merito al presunto inquinamento ambientale della zona dove è ubicata una delle farmacie più famose, quella in Largo Catania che resta aperta 24 ore su 24. “Quello era il sito di un vecchio distributore di carburante – spiega il consigliere – ed ora è stata costruita una farmacia. Alcuni cittadini mi hanno documentato fotograficamente che spesso si reca in loco una società che si occupa di bonifiche ambientali e che sono presenti alcuni manufatti, probabilmente dei pozzi piezometrici utili a rilevare un qualche tipo di inquinamento ambientale. Nell’interesse della salute di chi lì ci vive e ci lavora ho dunque chiesto il perché siano presenti questi pozzi e perché ogni tanto si rende necessario l’intervento sul posto di una società che esegue bonifiche, in quanto ritengo che prima di costruire una farmacia l’area sarebbe dovuta essere bonificata e sarebbe grave se ciò non fosse avvenuto.”
 
Molte anche le questioni sollevate dal consigliere Locci in merito alla gestione finanziaria: “quante sono le farmacie di cui possediamo gli immobili – ha chiesto l’esponente dell’opposizione – e quante invece sono localizzate o sono state trasferite in immobili di cui non abbiamo la proprietà? E quanto paghiamo di affitto e a chi? Per quale motivo è stata chiusa la farmacia in zona ospedaliera per aprirne un’altra all’interno della Coop “Gli Archi” dove i flussi sono inferiori?>>. E ancora: <<La società ha rispettato gli impegni presi col Comune di Alessandria nel 2009 di mantenere per i dipendenti delle farmacie il CCNL di Assofarma oppure è passata a contratti di natura privatistica>>. E sui servizi: <<Come procede il progetto dei servizi in farmacia, come l’holter pressorio, e qual è il bilancio economico dello stesso tra investimenti fatti ed incassi?”.
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