11 Giugno 2016
03:21
Atm: già 199 sì dei lavoratori all’accordo per il passaggio ad Amag Mobilità. “L’unica soluzione possibile”
ALESSANDRIA – Dopo l’accordo trovato in extremis tra Amag Mobilità e sindacati sul passaggio dei 210 lavoratori di Atm, finita in liquidazione, ora sono gli stessi dipendenti a dover decidere sul loro futuro, con la firma della manleva che esoneri Amag Mobilità dal pagamento di una parte della tredicesima e delle ore di lavoro tagliate, nel caso saltasse il Fondo bilaterale di solidarietà per autoferrotranvieri. Intorno all’ora di pranzo di venerdì il numero delle firme aveva già superato quota 100. In serata il numero di sì è salito fino a quota 199. Nella giornata di questo sabato saranno contattati gli ultimi dipendenti. Lunedì, poi, il liquidatore di Atm Matteo Panelli porterà i libri in tribunale avviando così il fallimento della partecipata dei trasporti alessandrina.
“Ho firmato e spero che anche i miei colleghi firmino” ha raccontato a Radio Gold Barbara, una assistente nei pulmini per i disabili “Personalmente penso di aver fatto la cosa migliore. E’ l’unica soluzione possibile. Tutti i sindacati hanno fatto un buonissimo lavoro. Spero che la notte abbia portato buoni consigli. Gli ultimi sono stati anni pesanti. Ho dovuto anche cambiare mansione per avere continuità di lavoro, dopo questa spero in un futuro più roseo. Continuare così non era possibile, mi auguro che tra 3 o 6 mesi si possa vedere una luce.” Giovedì sera l’assemblea dei lavoratori è durata circa tre ore. “Qualcuno ha espresso la sua contrarietà ma speriamo che la notte abbia portato consiglio” ha aggiunto Barbara.
Nel frattempo venerdì mattina l’argomento Atm ha animato il dibattito in Commissione Bilancio, a Palazzo Rosso. “Serviva un piano lungimirante. Questa amministrazione avrebbe dovuto affrontare da subito la questione Atm. E alla fine a pagare sono sempre i lavoratori. Dubitiamo che la situazione si possa risolvere in modo equo” ha sottolineato il consigliere del Movimento 5 Stelle Domenico Di Filippo “Ricordo che, a proposito di quanto successo in occasione del fallimento di Amiu, ci sono persone che ancora aspettano la liquidazione.”
“Difficile discutere di Atm in assenza di un piano industriale” ha poi sottolineato Roberto Sarti, della Lega Nord. “Atm nel corso degli anni ha già perso dei dipendenti” le parole di Piercarlo Fabbio, del Pdl “da 241 lavoratori nel 2010 a 217 nel 2015, e cioè 161 autisti, 35 operai e 21 impiegati. Ricordiamoci poi che Amag dovrà anche pagare un canone di affitto ad Atm. E poi il taglio delle ore non potrà che portare a una riduzione del servizio, e quindi meno incassi. E da sola la riduzione di orari non basta. Tra un mese questa azienda potrebbe continuare a produrre debito. Sto notando un atteggiamento troppo celebrativo da parte della maggioranza per aver trovato questa soluzione. Ad oggi non si è in grado di dire se il percorso intrapreso sia corretto.”
Dai banchi della maggioranza, invece, ha parlato Renzo Penna, di Sinistra Ecologia e Libertà: “Tutta la politica deve fare ammenda per questa situazione. Ma questa amministrazione ha fatto cose importanti, evitando lacrime e sangue anche nel caso di Atm. A questa soluzione non c’è alternativa.”
“I lavoratori stanno pagando i problemi emersi nelle precedenti gestioni manageriali di Atm” ha aggiunto Francesco Di Salvo, del Partito Democratico “ad esempio negli anni sono stati assunti troppi ausiliari del traffico. Ma noi non abbiamo illuso i lavoratori.” “Certo, si poteva fare di più e meglio” le parole di Daniele Coloris, del Pd “ma è stato evitato il rischio di esuberi consistenti. Ora invece si sta parlando di risanamento dell’azienda.”
“Non accetto che si parli di atteggiamento celebrativo da parte nostra” la replica dell’assessore al Bilancio Giorgio Abonante “Tutte queste sono le pre-condizioni necessarie ad arrivare a un piano industriale che Amag Mobilità si è impegnata a presentare entro due mesi.”
Francesco Conti