Autore Redazione
lunedì
20 Giugno 2016
22:45
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Politica - Alessandria

Sulla sicurezza ad Alessandria fuoco incrociato dall’opposizione

Sulla sicurezza ad Alessandria fuoco incrociato dall’opposizione

ALESSANDRIA – Le esternazioni su La Stampa del sindaco di Alessandria, in merito alla questione sicurezza, continuano a far discutere. Il Primo cittadino intende far fronte alle richieste dei cittadini e a una percezione di sicurezza in questo momento molto bassa. Un concetto riportato al Prefetto, Romilda Tafuri, attraverso una lettera aperta. “È indubbio – ha spiegato a Radio Gold Rita Rossa – che la nostra città non sia una città nella quale ci sono episodi tali da poter dire che è una realtà insicura e pericolosa. Questo ce lo dice anche la Questura perché, anche in occasione dell’ultima festa della Polizia, il Questore ha evidenziato in modo molto puntuale il calo dei reati. Però anche gli aspetti di microcriminalità, di vandalismo rischiano di mettere in discussione la tranquillità di una comunità. Questi atti, circoscritti e considerati non preoccupanti, sono tutti episodi che devono far tenere le antenne dritte perché restituiscono una immagine di sicurezza percepita che è a livelli minimi. Questo è un ambito la cui competenza è affidata allo Stato e alle Forze del’Ordine tuttavia la domanda di sicurezza viene anche rivolta ai sindaci che non possono essere lasciati soli. Le polizie locali hanno molte competenze e sono ridotte nei numeri: questo è un problema. Noi per fortuna viviamo in una situazione in cui c’è un bel coordinamento tra forze dell’ordine ma se tutto questo non basta perché i mezzi e gli uomini sono pochi diventa necessario percorrere un patto sulla sicurezza nelle città medio grandi. Perciò ho parlato anche di utilizzo di personale dell’esercito: potrebbe essere un modo per utilizzare uomini e risorse e sopperire così all’impossibilità di assunzioni in cui ci troviamo ora”.

La sicurezza però si garantisce anche con un atteggiamento civile da parte di tutti ha ricordato ancora il sindaco: “poi c’è il tema delle regole e questo è un tema che riguarda tutti. Non raccogliere la deiezione dei cani è un atto irrispettoso e incivile che danneggia tutti. Infrangere regole di convivenza civile è il primo passo per dire che ci sono territori che non sono di nessuno e questo non possiamo più permettercelo. Sentendo altri colleghi il problema c’è e allora propongo questo patto per la sicurezza che impegni il Governo e lo stato a dare più risorse per le forze dell’ordine. Questo è il senso del mio richiamo. Poi per carità, ci sono anche situazioni critiche. Ad esempio abbiamo individuato i colpevoli di atti vandalici e poi sono rimessi in libertà in poche ore. Senza strumenti per intervenire non possiamo fare molto in questo senso. Bisogna prendere provvedimenti e lo devono fare organismi deputati a normare.”

Le dichiarazioni sul tema hanno tuttavia calamitato le critiche da parte delle opposizioni.

La Lega Nord, ad esempio, ha diramato domenica un comunicato in cui si diceva “divertita” e “sorpresa” dalle dichiarazioni di chi “con le sue politiche ha favorito un’accoglienza indiscriminata e pericolosa”. Riccardo Molinari, segretario regionale della Lega, ha rincarato la dose ai microfoni di Radio Gold: “È una posizione ridicola, presa il giorno dei ballottaggi per favorire l’amico Fassino a Torino. Sono anni che parliamo di un problema sicurezza e il Pd ci dice che siamo fomentatori di odio, ora il Sindaco chiama l’esercito. È il sintomo di disperazione in cui verte il Partito Democratico a causa delle politiche fallimentari sulla sicurezza”.

Dello stesso avviso il consigliere Emanuele Locci, FdI, che da anni lamenta un deficit di sicurezza in città. “Rita Rossa cerca di recuperare consenso”, ha affermato Locci, “e chiama l’esercito. Ma lo argomenta male. Se fosse per un problema di criminalità organizzata o terrorismo, potrei capire. Però non si combatte la microcriminalità con l’esercito. Ci vogliono altri strumenti: maggior coordinazione delle forze dell’ordine, maggiori risorse e il ripristino delle telecamere che proprio la Rossa aveva smantellato”.

Per Andrea Cammalleri, M5S, il Sindaco “si è svegliato tardi” e avrebbe dovuto reperire le risorse per contrastare la microcriminalità negli ultimi quattro anni, mentre per Giovanni Barosini, consigliere UDC, la richiesta dell’esercito “denota nervosismo e mancanza di un progetto per la città”. Lo stesso Barosini ha avanzato queste proposte ai nostri microfoni: “Noi chiediamo tre cose: il ripristino delle telecamere monitorate, illuminazione di tutte le zone della città e coordinamento con le guardie giurate”.

Le critiche sono piovute anche da Roma. Il deputato pentastellato Mirko Busto ha criticato Rita Rossa definendo le sue dichiarazioni “una messa in scena per tranquillizzare parte della sua cittadinanza”. Busto ha poi invitato il Sindaco a “stracciare la tessera del Pd” e di “tornare a essere al servizio della comunità”.

Nel dibattito è intervenuto anche Daniele Coloris, più in veste di Presidente della Commissione Sicurezza e Ambiente che come membro del Pd, perché il partito non ha ancora discusso in merito alla dichiarazione di Rita Rossa. Il consigliere ha definito “esagerato” il ricorso dell’esercito, ma ha anche affermato che “essendo il Sindaco la responsabile della sicurezza per tutti i cittadini, è un dato da prendere con la massima attenzione”. Il punto sulla situazione verrà fatto in Commissione, dove per altro non sono si sono presentati casi eclatanti di mancata sicurezza. Le competenze però, ha chiosato Coloris, sono delle forze dell’ordine. Il tema è molto sentito e la politica intende agire. Il consigliere ha ammesso: “Vogliamo ripristinare le telecamere e metterne di nuove, ne abbiamo già parlato con l’Assessore al Bilancio, purtroppo il ritardo è dettato dal dissesto”.

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