5 Settembre 2016
22:16
Stop, per ora, alla discarica amianto di Mirabello. Si opta per l’ampliamento di quella casalese
CASALE MONFERRATO – La riunione tra i sindaci del territorio e i parlamentari, Daniele Borioli, Cristina Bargero e Fabio Lavagno, sulla nuova discarica amianto ha optato per l’ampliamento dell’attuale sito casalese. La decisione è arrivata per la necessità di accelerare le bonifiche, ha spiegato il primo cittadino: “condivideremo l’orientamento con la maggioranza – ha spiegato il sindaco Titti Palazzetti – ma l’idea è questa. Procederemo con l’ampliamento perché dobbiamo completare velocemente la bonifica. Per quanto riguarda il futuro e quindi la costruzione di una nuova discarica di amianto si chiederà alla Regione di aprire un tavolo per esaminare questo problema all’interno del piano regionale amianto che prevede di costruire tre discariche in Piemonte. Attualmente sono tre, tutte in provincia di Torino e quella di Casale è l’unica gestita direttamente dal Comune. proprio quest’ultima situazione è una garanzia di trasparenza e correttezza che manterremo e che vorremmo applicare anche con eventuali altre discariche in provincia”.
Sulla decisione di ampliare l’attuale discarica di Casale ha quindi pesato l’opposizione di Mirabello, costringendo a una alternativa rapida: “pensavamo di utilizzare il territorio individuato a Mirabello con gli stessi criteri adottati a Casale. Ci sembrava una soluzione buona anche per impiegare bene le aree inizialmente scelte. Il territorio non ha capito questo nostro orientamento e quindi adesso rimetteremo la questione alla Regione. Io devo pensare alla bonifica nel modo più veloce possibile.”
Sul nuovo orientamento il sindaco di Valenza, Gianluca Barbero, ha spiegato come il percorso delineato “sia il più opportuno sia quello di ampliare la discarica di Casale. Sappiamo però che il problema dell’amianto è un problema che esiste e quindi il tema tornerà ad essere al centro della discussione in futuro. Dobbiamo confrontarci su questo da subito.”
E infatti siccome il sito individuato non sarebbe in grado di risolvere il problema dei conferimenti derivanti dalle bonifiche nel lungo periodo, la riflessione territoriale iniziata, senz’altro proseguirà, chiedendo alla Regione di costituire un tavolo ad hoc per esaminare la problematica ed inserirla nel Piano Regionale Amianto.
Fabrizio Laddago