Autore Redazione
mercoledì
7 Settembre 2016
13:56
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Politica - Alessandria

Sostegno alle famiglie in difficoltà: chi può richiederlo e cosa deve fare

Sostegno alle famiglie in difficoltà: chi può richiederlo e cosa deve fare

ALESSANDRIA – Al centro di aspre polemiche tra l’assessore alle Politiche Sociali Mauro Cattaneo e il consigliere dell’Udc Giovanni Barosini il sostegno per l’inclusione attiva è una misura di contrasto alla povertà. Prevede che si possa percepire un contributo economico, da parte dell’INPS, che sarà caricato ogni bimestre su una carta presso l’Ufficio Postale di riferimento, in presenza di determinati requisiti e con l’impegno – che diventa condizionante – sottoscritto con i Servizi Sociali, di partecipare ad un progetto denominato “misura attiva”. 

Il progetto SIA prevede dunque di fornire strumenti alle famiglie in particolari situazioni di disagio: le misure di sostegno economico si affiancano a progetti volti  all’inserimento sociale e lavorativo per i richiedenti, oppure a corsi di formazione o altre iniziative.

I benefici economici saranno corrisposti ai destinatari con un accredito bimestrale, e sono calcolati  in base al numero dei componenti del nucleo familiare: si parte da un minimo di 80 euro, ad un massimo di 400 per famiglie dai 5 o più membri.

In Piemonte la domanda per accedere alla SIA deve essere presentata presso i Consorzi che gestiscono i servizi sociali (come il Cissaca), che poi presenteranno domanda e documentazione all’INPS. L’Inps verificherà le domande, valutando le condizioni per l’accesso ai benefici, e assegnerà un punteggio relativo alla valutazione del bisogno (punteggio minimo per la SIA è 45, massimo è 100). Le domande verranno respinte nel caso non si dovesse rientrare nei requisiti richiesti.

I requisiti di accesso sono:

ISEE inferiore o uguale a 3000 Euro e (almeno una delle seguenti condizioni)
– presenza di almeno un figlio minore o una persona con disabilità e almeno un suo genitore o una donna in stato di gravidanza a quattro mesi dalla data del parto

Inoltre i richiedenti

– non devono beneficiare di trattamenti economici, anche fiscalmente esenti, di natura previdenziale, indennitaria e/o assistenziale superiori a 600 Euro mensili per l’intero nucleo familiare;

– non percepire benefici NASPI o ASDI o altri ammortizzatori sociali

– non possedere autoveicoli immatricolati nei 12 mesi precedenti la richiesta

– non possedere di autoveicoli di cilindrata superiore a 1.300 cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc immatricolati nei tre anni precedenti la richiesta 

Requisiti personali del richiedente:

– residenza da almeno due anni in Italia

– cittadino italiano o comunitario

– familiare di cittadino italiano o comunitario, titolare del diritto di soggiorno

– cittadino straniero in possesso del permesso di soggiorno CE di lungo periodo

Tutti gli interessati possono prenotarsi telefonicamente chiamando la sede centrale del Cissaca in via Galimberti al numero 0131 229711 tutte le mattine dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 12. Verranno fissati degli appuntamenti nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì (ore 9-12). In alternativa si può andare direttamente nella sede di Spinetta Marengo in via Perfumo 5/C, il martedì e il giovedì dalle 9 alle 10.30, nella sede di Felizzano in piazza Ercole il martedì dalle 14 alle 15.30 e il giovedì dalle 9.30 alle 11, nella sede di Castellazzo di via San Giovanni Bosco il lunedì dalle 14 alle 16 e il mercoledì dalle 9 alle 10.30.
I cittadini residenti nei Comuni di Valenza, San Salvatore, Bassignana, Pecetto, Rivarone, Lu Monferrato e Cuccaro, gli orari di apertura dello sportello all’ex ospedale mauriziano in viale santuario 74 di Valenza dal lunedì al giovedi’ dalle 8.30 alle 12.30 e il martedi’ anche al pomeriggio dalle 14.00 alle 16.00.
Il giorno dell’appuntamento è necessario presentarsi presso gli uffici preposti con le fotocopie dell’ISEE in corso di validità e DSU relativa, documento di identità in corso di validità, permesso di soggiorno o carta di soggiorno, certificato di residenza, libretto autoveicolo o motoveicolo e eventuale certificato medico attestante la data presunta del parto rilasciato da struttura pubblica (azienda sanitaria locale e ospedale).

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