Autore Redazione
mercoledì
21 Settembre 2016
22:16
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Politica - Alessandria

Cosa deve fare il commercio per la città e la città per il commercio?

Cosa deve fare il commercio per la città e la città per il commercio?

ALESSANDRIA – Le dichiarazioni di Davide Valsecchi, Coordinatore Ascom Centro Alessandria, e di Marica Barrera, Assessore allo Sviluppo Economico, sul progetto “Se scappi ti vedo” hanno riacceso le discussioni sul commercio cittadino. Il progetto prevede l’installazione di videocamere nei negozi a prezzi agevolati, grazie anche al contributo del Comune. Grazie a questa convenzione illustrata martedì sera a Palazzo Monferrato, il costo di installazione ammonterà a 640 euro anziché 940. La proposta ha destato interesse in molti negozianti ma proprio l’aspetto economico è invece risultato indigesto ad altri commercianti. Uno di loro, Simone Lumina, su facebook ha infatti contestato una situazione “fin troppo frequente” di “continue richieste al mondo del commercio senza mai ottenere nulla in cambio“.

Quella delle telecamere – ha spiegato Lumina – è una situazione che mi sta lasciando veramente perplesso e mi spiace andare contro corrente perché è innegabile ci sia un certo entusiasmo con lacune iniziative negli ultimi tempi e se è vero che alcune sono stte ben organizzate e hanno dato lustro alla città, è altrettanto vero che con il Green design e le telecamere si chieda ai commercianti di sostituirsi all’amministrazione“.

Secondo Lumina non è accettabile che siano i commercianti ad accollarsi la sicurezza cittadina pagando le telecamere: “a questo punto mi chiedo – ha spiegato Lumina – dopo aver contribuito ad arredare la città, e aver aiutato tutti a renderla più sicura ci troveremo a comprare anche gli autobus?”

Qualcuno era favorevole, altri erano entusiasti, altri seccati rispetto al progetto ‘Se scappi ti vedo’. Sicuramente però io personalmente non sopporto, da cittadino prima che commerciante, che siamo noi a sostituirci all’amministrazione. Se il Comune non è in grado di farlo, non è pensabile che siamo noi a pagare a meno che non ci sia un baratto“.

In sostanza Lumina vorrebbe che l’amministrazione compensasse lo sforzo dei commercianti: noi paghiamo imposte comunali, capiamo il momento di difficoltà, capiamo che non possano dare soldi al commercio, ma allora tagliate le tasse. Però basta chiedere in modo unilaterale. In questi anni di grande disagio economico sono stati dati soldi per partecipate e altre situazioni. Per il commercio non è uscito un doblone dalle casse, anzi, abbiamo subito il livello di tassazione più alto consentito dalla legge.”

Davide Valsecchi però non condivide il ragionamento di Lumina, soprattutto in questo momento storico: “l’idea delle telecamere è nata perché alcuni commercianti hanno subito furti o atti vandalici e hanno quindi deciso di mettersi in sicurezza. La spesa singola sarebbe stata di 940 euro e con il pacchetto proposto è scesa a 640. Perciò c’è un risparmio su una cosa che alcuni vorrebbero comunque mettere in piedi. Contemporaneamente applicare questo progetto permette di dare maggiore sicurezza alla città ed è per questo che abbiamo chiesto un aiuto al Comune. L’amministrazione perciò ha dato un incentivo da spalmare su ogni adesione. Quindi un contributo molto più veloce degli sconti reclamati da Simone”.

Davide Valsecchi ha anche esortato ad assumere un atteggiamento equo per tutti i cittadini: bisogna mettersi in una condizione di dare e avere. Il commercio fa degli sforzi a beneficio della categoria e in cambio riceve qualcosa. Ogni commerciante, per esempio, di solito spende in abbellimenti, come è accaduto e accade per il discorso dei vasi. Il progetto Green Design serviva proprio a questo: di solito si acquistano decorazioni e il nostro progetto prevede degli sconti considerevoli a beneficio dove chi compra quelli del nostro pacchetto e in più permette di non pagare la tassa sull’occupazione pubblica. Quindi non è vero che non si percepisce nulla. Noi non obblighiamo nessuno. Chi vuole aderire ai progetti può farlo. Chi non vuole è altrettanto libero“.

La questione, ha aggiunto Valsecchi, è che in questo momento è necessario cambiare prospettive e modalità di azione: “in questo momento si sta facendo. Finalmente si sta facendo. Io da Simone vorrei un aiuto concreto perché di persone come lui c’è bisogno. Ma ho anche bisogno di cose costruttive. Il progetto delle telecamere deve essere analizzato, valutato bene e se non condiviso si critica. Seguendo il ragionamento di Lumina le luminarie natalizie non dovremmo pagarle noi. In questa situazione economica difficile è fondamentale comportarsi e ragionare diversamente. Aperto per cultura è stato importante e i negozianti hanno ottenuto dal Comune l’esenzione dal plateatico. Noi stiamo investendo sulla nostra azienda. E saremmo scorretti se non dicessimo che il progetto sicurezza aiuta la nostra categoria innanzitutto. La telecamera punta la mia cassa. Se invece dovessimo pagare l’installazione delle telecamere in stazione allora Lumina avrebbe ragione. Noi stiamo provando a cambiare le cose e avremmo davvero bisogno di persone con una marcia in più. Bisogna essere costruttivi e non disfare l’entusiasmo. Questo atteggiamento non mi piace. Non voglio che si smorzi questo entusiasmo perché sono contento se i cittadini sono felici delle nostre iniziative. Dobbiamo contrastare i supermercati, dobbiamo dare tanto perché solo così possiamo chiedere altrettanto. Noi abbiamo bisogno di parcheggi riorganizzati, abbiamo bisogno del mercato rimesso a posto. Io vorrei che le luminarie natalizie fossero uguali anche per i negozianti del Cristo, della Pista, di Spinetta perché tutti i commercianti sono uguali. Per tutto questo anche il nostro atteggiamento deve cambiare.”

La discussione sul futuro e sul ruolo del commercio tradizionale è partita e ha bisogno di una svolta.

Fabrizio Laddago

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