6 Ottobre 2016
06:33
La fiera di Valenza non c’è, il contenitore sì ma non si usa più. Merlino su ExpoPiemonte
VALENZA – Continua a Valenza il dibattito sulla fiera ma anche sui luoghi che, almeno una volta erano stati scelti per ospitarla. Così, oltre alla polemica per l’edizione 2016 ormai svanita nel nulla, si riaffaccia ora la questione del Palaexpo. A rilanciarla è stato il consigliere comunale, Luca Merlino, sorpreso dal silenzio del sindaco, Gianluca Barbero e dall’immobilismo che attanaglia una materia centrale per la città. “Ero amareggiato per l’allontanamento della fiera da Valenza e ora lo sono ancora di più per il suo annullamento – ha spiegato Merlino”.” Secondo Merlino “il fatto che non ci sia più la fiera nasconde un problema di fondo nella sua organizzazione che riguarda anche le strutture”.
Merlino si riferisce alla struttura che avrebbe dovuto ospitare la Fiera e che ora raccoglie solo ragnatele. Si tratta di Expopiemonte: “quella struttura era nata come contenitore fieristico e realtà polifunzionale. Lì la fiera del distretto valenzano avrebbe dovuto trovare spazio, ma l’intero complesso era stato immaginato come volano, non solo di Valenza ma dell’intero Piemonte. In questi anni il compito non è stato assolto appieno perché sono state pochissime le fiere accolte e negli ultimi tempi non è successo più nulla. Addirittura a maggio è spuntato un bando di gara per l’eventuale vendita e negli ultimi giorni una pubblicazione di una manifestazione di interesse per solo 1 milione e 700 mila euro.”
La storia di Expopiemonte sta raccontando un epilogo amaro, ha spiegato ancora Luca Merlino: “la vicenda è stata un fallimento perché ora ci troviamo a parlare di vendita della struttura. Anzi, in questo caso dobbiamo definire l’operazione una svendita, visto quanto è costata la struttura”.
Il consigliere comunale comunque vorrebbe rilanciare l’edificio e per questo ha richiamato le responsabilità degli attori: “per recuperare lo scopo iniziale di Expopiemonte occorre avere un progetto importante. Ma è necessario, in questo caso, possedere e proporre idee e coordinare un percorso da presentare all’interlocutore principale e cioè la Regione.“
Merlino però pretende anche una presa di posizione da parte dell’amministrazione comunale (quota del 4.11%) e “il silenzio è preoccupante – ha spiegato il consigliere comunale. Non ci può essere una rinuncia alle responsabilità. Lasciare al suo destino una struttura del genere vorrebbe dire non avere più un polo fieristico in città. Un polo definito a suo tempo il secondo della Regione. Non possiamo essere soggetti passivi, dobbiamo invertire la rotta e presentare un progetto comune da portare all’amministrazione piemontese. E occorre fare presto”.
Fabrizio Laddago