Autore Redazione
lunedì
10 Ottobre 2016
22:00
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Politica

Poste: i sindacati lanciano l’allarme sull’estensione del recapito a giorni alterni “a rischio 100 postini”

Poste: i sindacati lanciano l’allarme sull’estensione del recapito a giorni alterni “a rischio 100 postini”

PROVINCIA – Nessuna prestazione straordinaria e aggiuntiva per il periodo dal 24 ottobre al 23 novembre e sciopero per l’intera giornata del 4 novembre per tutti i dipendenti di Poste Italiane.  Sono stati gli stessi lavoratori, hanno sottolineato Lorenzo Bisio di Slp Cisl e Marco Sali di Slc Cgil Alessandria, a sollecitare lo sciopero, proclamato a livello nazionale anche da Failp Cisal, Confsal Com e Ugl Com, per garantire un servizio di qualità ai cittadini e migliorare le condizioni di lavoro all’interno dei vari uffici delle Poste. Con questa protesta, infatti, i dipendenti chiedono di bloccare definitivamente la privatizzazione di Poste Italiane con la cancellazione del Decreto del Governo Renzi “per ora solo sospeso” hanno ricordato i due sindacalisti alessandrini. Altra richiesta è poi quella di rivedere l’organizzazione del recapito a giorni alterni che avrebbe creato “solo criticità” in tutti i territori dove è stato sperimento, alessandrino compreso. La provincia ha avuto “la fortuna/sfortuna”, come l’ha definita il segretario Cisl Slp, di testare la riorganizzazione prima nel centro secondario di Mombello e poi in uno primario, quello della città di Casale.Nonostante la disponibilità locale dell’azienda a rivedere il modello siamo ingessati da uno schema centrale che non si vuole cambiare, nell’erronea convinzione che tutto funzioni”, ha aggiunto Lorenzo Bisio. Lavoratori e cittadini che consegnano o ricevono la posta a giorni alterni, però, racconterebbero tutt’altra storia. I disagi, oltretutto,  nel 2017 potrebbero toccare anche gli altri cittadini della provincia perchè, “anche se non ci sono ancora date certe” hanno precisato i segretari Slc Cgil e Cisl Slp Alessandria, questa riorganizzazione dovrebbe estendersi anche a Valenza, Novi, Acqui, Ovada, Tortona, Alessandria Città e Alessandria Curiel bis. Le ricadute rischiano però di essere pesanti, in particolare sull’organico dei postini della provincia, dove si potrebbero creare dagli 80 ai 100 esuberi su un totale di 350 addetti alla consegna della corrispondenza. “Noi chiediamo di poter lavorare con un personale adeguato a fornire un miglior servizio ai cittadini, magari attraverso un travaso di persone dal settore del recapito a quello degli uffici postali. Non chiediamo, quindi, immissioni di nuove risorse ma, a saldi invariati, di rivedere il modello nelle aree rurali e soprattutto in quelle metropolitane dove pensiamo ci sia ancora business” hanno evidenziato Lorenzo Bisio di Slp Cisl e Marco Sali di Slc Cgil, ricordando anche l’ultima richiesta alla base della protesta dei lavoratori delle Poste: il rinnovo del contratto “scaduto ormai da anni”

Tatiana Gagliano

 

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