Autore Redazione
martedì
20 Dicembre 2016
05:00
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Politica - Alessandria

Abonante su Amag Mobilità: “Cerchiamo un partner forte per rilanciare il trasporto pubblico locale”

Si entra in una fase delicata per il trasporto pubblico locale, con il bando sulle proprietà dell'ex-Atm. Il Comune è disposto a cedere la maggioranza assoluta per l'arrivo di un partner forte che possa rilanciare Amag Mobilità.
Abonante su Amag Mobilità: “Cerchiamo un partner forte per rilanciare il trasporto pubblico locale”

ALESSANDRIA – La notizia aveva destato un certo scalpore la settimana scorsa. Il Comune di Alessandria sarebbe disposto a cedere il 51% delle quote ex-Atm al potenziale nuovo partner di Amag Mobilità, anziché l’iniziale 49%. L’operazione ha però messo in allarme le opposizioni per la paura di una privatizzazione. Che sia un rischio reale o meno, il punto interrogativo comunque rimane: quale futuro per Amag Mobilità?

Per Giorgio Abonante, assessore al Bilancio e alle Partecipate, il progetto per l’attuale soggetto dei trasporti, che ha il compito di gestire la transizione post-fallimentare dell’ex-Atm, è chiaro: “Trovare un partner forte che possa portare nuovi investimenti e risorse”.

Noi siamo disposti a cedere la maggioranza assoluta”, ha detto Abonante a Radio Gold, “ma abbiamo posto un paletto sostanziale: Amag, che ora controlla al 100% Amag Mobilità, deve avere potere di veto su tutte le operazioni di carattere straordinario. Non vogliamo rimanere col solo diritto di tribuna”. Per attività patrimoniali, aumenti di capitale, organizzazione delle governance e ristrutturazioni interne, quindi, il nuovo partner non avrà carta bianca.

La fase è delicata. Il nuovo socio, se c’è, non è ancora uscito allo scoperto e i nomi sono quelli che hanno partecipato alle due manifestazioni d’interesse negli ultimi anni, come GTT di Torino e Line di Pavia. Contatti a livello ufficioso ci sono stati. Sulla carta, però, ancora non c’è nulla. Il curatore fallimentare ha in mano la proprietà della vecchia Atm (i cui asset ora sono in affitto ad Amag Mobilità) e dovrà essere ceduta via bando proprio tra qualche settimana. Da lì si conoscerà il partner che acquisirà la quota del Comune inserita nel bando. Dopodiché, il nuovo soggetto dei trasporti potrà finalmente partire. Con tutte le difficoltà di un nuovo piano industriale e di forti investimenti. Il lavoro del Comune sarà quello di “garantire una partnership forte, creare le basi per competitività e credibilità”.

Per attirare un socio forte e far ritornare competitivi i trasporti pubblici, concedere la maggioranza del CdA è un passaggio decisivo, perché nessuno “vorrebbe mettere dei soldi e non avere potere di decidere come usarli”. Il parco mezzi è vecchio e gli investimenti da fare per il nuovo piano industriale sono ingenti. L’indirizzo di Palazzo Rosso è che il nuovo partner potrà detenere quote di maggioranza per far fronte a queste sfide. A costo di rischiare una privatizzazione, bollata però da Abonante come “slogan, baggianate”.

Certo il rischio esiste, perché un partner privato, e con la maggioranza assoluta, avrebbe la capacità di influenzare le politiche dei prezzi dei biglietti dei bus e dei parchimetri, ovvero le entrate operative dell’attuale Amag Mobilità. “Di che privatizzazione si parla?” ha però ribattuto Abonante “non sappiamo nemmeno chi sarà il nuovo socio. Al massimo sarà una privatizzazione della gestione, ma ricordiamo che il governo dei trasporti pubblici, urbano ed extra-urbano, rimane in capo agli enti locali”. E il Comune ha di recente prolungato i contratti di servizio con Amag Mobilità fino al 2020, per rendere ancora più appetibile l’arrivo di un socio.

La scelta può rivelarsi giusta o sbagliata, e questo Abonante lo sa. Ma apparentemente non c’era alternativa. Non era più possibile continuare sulla falsariga degli ultimi 30 anni, in cui proprio il rapporto malsano tra Comune e Atm aveva contributo al fallimento, nel giugno scorso, dell’azienda del trasporto alessandrino. Un rapporto perverso, in cui il Comune vedeva Atm come una cassa da dissanguare per aumentare le entrare di Palazzo Rosso, e in cui Atm vedeva il Comune come la Cassa depositi e prestiti per sanare i buchi di bilancio. “Abbiamo fatto una scelta ben precisa”, ha rivendicato Abonante, “abbiamo detto basta a questo sistema di trasferimenti drogati, pagati sempre dai cittadini. Potevamo sanare Atm aumentando i trasferimenti, grazie alla fiscalità a carico degli alessandrini, e invece abbiamo deciso di cambiare strada, anche se sapevamo che sarebbe stata dolorosa”. Perché dell’Atm rimane soprattutto un valore del capitale umano molto forte, circa 200 persone con competenze importanti per la città. E sarà compito del nuovo soggetto valorizzarle.

Intanto i contributi pubblici, proprio quelli prolungati fino al 2020, continuano a tenere a galla Amag Mobilità. Palazzo Rosso destina 1,5 milioni di euro all’anno per i 4 contratti di servizio di trasporto alunni, disabili e agevolazioni tariffarie per le fasce meno abbienti. A questi si aggiungano 3,8 milioni dalla Regione per il trasporto pubblico urbano. Ma non è ancora abbastanza. Il parco mezzi resta vecchio e i cittadini continuano a lamentare disservizi.

Le critiche delle opposizioni, però, non si placano, con centro-destra e cinque stelle all’attacco. Non ci sarebbe solo il rischio di privatizzazione, ma anche l’assenza di un piano industriale reale e l’opacità con cui verrebbe gestita la partita sulla cessione delle quote. “Il tempo ci dirà se la strada che abbiamo deciso di percorrere sarà giusta o no, “ ha risposto Abonante, “io però in tutti questi anni non ho sentito nemmeno un’alternativa alla nostra proposta. Arrivano solo critiche, per altro sterili come quelle sulla privatizzazione, ma nessuno dice come vorrebbe fare”.

La transizione prosegue. Il bando si avvicina e spetta al curatore fallimentare valutare le quote dell’ex-Atm. A quel punto sarà più chiara la percentuale che il Comune vorrà cedere. E lì, in qualunque modo la si vedi, si aprirà un nuovo capitolo per il trasporto pubblico alessandrino.

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