Autore Redazione
martedì
27 Dicembre 2016
18:48
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Politica - Alessandria

Amag Mobilità, in Comune continua la discussione sul futuro dell’azienda

Pubblicato il bando sulle proprietà ex-Atm, ora l'Amministrazione spinge per una cessione del 51% di Amag Mobilità per attirare un partner forte e avviare nuovi investimenti. Tra le critiche delle opposizioni.
Amag Mobilità, in Comune continua la discussione sul futuro dell’azienda

ALESSANDRIA – Va delineandosi il futuro del trasporto pubblico alessandrino. Si discute in questi giorni nelle Commissioni Bilancio e Territorio l’emendamento con cui il Comune darebbe mandato al gruppo Amag di cedere la maggioranza assoluta di Amag Mobilità per avere una solidità finanziaria tale da riacquisire le proprietà dell’ex-Atm e avviare un nuovo piano industriale. Già in mattinata, l’Assessore al Bilancio e alle Partecipate, Giorgio Abonante, ha tracciato la proposta dell’Amministrazione, accolta però negativamente dalle opposizioni.

La Commissione era stata posticipata a dopo il Natale proprio per attendere il bando del curatore fallimentare sugli asset di Atm, e di fatti il bando non si è fatto attendere. Anzi, i tempi sono stati anticipati: il curatore, Dottor Pietro Canevelli, ha reso nota la procedura il 22 dicembre: per comprare le proprietà mobili e immobili di Atm ci vorranno esattamente 4.725.780 di euro. Scadenza 28 marzo. Una cifra che difficilmente Amag Mobilità riuscirà a sborsare da sola e in così poco tempo, considerando che, in seguito, occorrerà una somma simile per un nuovo piano industriale. Da qui la proposta di un partner, al quale, secondo un recente atto di indirizzo presentato dall’Amministrazione, verrà data la maggioranza assoluta. La decisione finale arriverà con ogni probabilità nel Consiglio Comunale del prossimo 29 dicembre.

Per Abonante si è di fronte a una “svolta epocale”, perché “tutti dicono che si poteva fare in altri modi, ma è difficile trovare qualcuno che metta risorse senza avere la maggioranza”. Il Comune starebbe quindi lavorando per garantire ad Amag una partnership forte, per rilanciare l’azienda e garantire i livelli occupazionali.

Ma è proprio sulla difesa dei lavoratori (circa 200) che ruotano le maggiori preoccupazioni delle opposizioni. Per Forza Italia la tutela dei livelli occupazionali è essenziale. “Sarebbe un problema lasciare  a casa delle persone”, ha detto il capogruppo di FI Davide Buzzi Langhi, “un privato con la maggioranza può benissimo farlo. C’è poi tutta la questione dei parcheggi, dove il nuovo partner avrebbe la capacità di decidere le tariffe”. Un’altra nota dolente, chiarisce Buzzi Langhi, è l’assenza di un piano industriale. La posizione di FI è quindi quella di verificare le garanzie su occupazione e gestione dei parcheggi, senza le quali il partito di centro-destra è orientato a non partecipare al voto al prossimo Consiglio.

Anche per Roberto Sarti (Lega) l’Amministrazione deve difendere i posti di lavoro. E aggiunge: “Il Comune doveva muoversi prima, ma la situazione è critica perché si arriva in ritardo e senza un piano industriale”. Al momento si profila per la Lega un voto contrario alla proposta.

Critiche anche dal M5S, che delinea la sua posizione con il consigliere Domenico Di Filippo. Il pentastellato si è detto contrario al “disegno politico” e ci sono “troppe incognite ancora da chiarire” che spingerebbero il Movimento verso un voto contrario.

La contrarietà, però, è bipartisan: sfavorevole Ciro Fiorentino, consigliere della Federazione della Sinistra, che teme una privatizzazione. “Da sempre siamo a difesa delle aziende pubbliche”, ha detto, “per noi la maggioranza deve rimanere in capo al settore pubblico”.

Intanto continua il muro contro muro tra Amag Mobilità e sindacati. Poco prima di Natale era stata rigettata la proposta dell’azienda di prolungare i contratti di altri 3 mesi alle stesse condizioni, agitando quindi i rappresentanti dei lavoratori che ora attendono fino al 7 gennaio per avere maggiori garanzie, dopodichè non è escluso uno sciopero. Domani si terrà un nuovo incontro tra le parti e Giorgio Abonante cerca di far da paciere. “Rispetto i sindacati e le loro istanze” ha detto, “ma non possiamo dare garanzie su partner e piano industriale già ai primi di gennaio. Ma possiamo vedere tutti insieme le garanzie sulla transizione. I sacrifici dei lavoratori sono stati importantissimi, ma purtroppo bisogna andare avanti altri tre mesi fino al bando”.

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