Autore Redazione
venerdì
20 Gennaio 2017
05:31
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Politica - Novi Ligure

Cementir stacca il riscaldamento agli operai in presidio e blocca i cancelli. Interviene il Prefetto

Un dipendente appena licenziato ha avuto un malore ed è stato portato all’ospedale
Cementir stacca il riscaldamento agli operai in presidio e blocca i cancelli. Interviene il Prefetto

ARQUATA SCRIVIA – Seconda notte trascorsa al freddo per i lavoratori della Cementir di Arquata Scrivia. Dopo l’annuncio dei 23 esuberi da parte dell’azienda, mercoledì i 50 dipendenti dello stabilimento hanno proclamato lo sciopero a tempo indeterminato e un’assemblea permanente. Ieri la situazione è diventata ancora più tesa: l’azienda ha spento il riscaldamento nella già piccola sala messa a disposizione, con gli operai costretti quindi a proseguire il loro presidio all’aperto, nel cortile interno. Con una catena all’ingresso, poi, Cementir ha bloccato l’uscita: i dipendenti intenzionati ad assentarsi momentaneamente devono dare il proprio nome e cognome ma una volta tornati difficilmente vengono fatti rientrare a fianco dei colleghi.

A far aumentare la tensione tra gli operai è stato l’arrivo delle prime lettere di licenziamento. Uno dei dipendenti rimasto senza lavoro è stato colto da un malore e portato in ambulanza all’ospedale. I sindacati Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil hanno chiesto e ottenuto un incontro urgente col prefetto di Alessandria, Romilda Tafuri, avvenuto ieri sera. “Il Prefetto si è impegnato a contattare immediatamente i vertici di Cementir per capire se c’è la possibilità di riaprire il tavolo delle trattative” ha dichiarato a Radio Gold Rocco Politi, segretario Fillea Cgil. “La dottoressa Tafuri ci aggiornerà sulla situazione già nella giornata di venerdì” ha aggiunto Pierluigi Lupo, della Filca Cisl “Cementir sta avendo un atteggiamento arrogante.”

L’azienda vuole fiaccare la resistenza pacifica dei dipendenti” ha aggiunto Massimo Cogliandro, segretario organizzativo Fillea Cgil Piemonte “cercando di far diminuire il numero di partecipanti allo sciopero anche in vista dell’incontro di lunedì mattina con i parlamentari del Pd, i consiglieri regionali e la presidente della Provincia, Rita Rossa, pronti a venire qui ad Arquata Scrivia per testimoniare la loro solidarietà agli operai.”

Sulla questione Cementir, poi, ieri c’è stato il botta e risposta tra il segretario Lega Nord Piemont Riccardo Molinari e l’assessore regionale al Lavoro Gianna Pentenero. “Interrogheremo la Regione – ha dichiarato il leader del partito di Matteo Salvini – ma anche Roma, per capire come si sia arrivati a tanto. C’erano garanzie di riassorbimento di parte dei dipendenti di Cementir in Cociv, c’era la promessa da parte della Regione di un impegno concreto per la tutela di una realtà importante, c’erano accordi presi nel 2013 da portare avanti: nulla di questo è stato fatto. Perché?”.

“Dire che la  Regione Piemonte non ha fatto niente per Cementir significa non conoscere la realtà dei fatti” ha replicato l’assessore Pentenero “Sin dall’inizio la giunta regionale insieme alle istituzioni locali ha seguito con grande attenzione la vicenda. Ricordo che a ottobre l’azienda aveva acconsentito, proprio su richiesta di Regione e provincia di Alessandria, a ridurre della metà gli esuberi annunciati. Il nostro impegno ad attivare per i restanti dipendenti percorsi di ricollocazione, anche in relazione ai cantieri legati alla realizzazione del Terzo Valico non è mai venuto meno. Tuttavia, dato che le note vicende giudiziarie hanno di fatto determinato un rallentamento dei lavori, non certo imputabile alle istituzioni, la Regione Piemonte e la provincia di Alessandria, d’intesa con i sindacati e con il commissario di Governo hanno chiesto all’azienda di sospendere i licenziamenti,  richiesta che, come noto, l’azienda non ha voluto ascoltare. Rivolgo alle forze politiche un invito al senso di responsabilità. Chiedo inoltre all’azienda di rispettare la legittima protesta dei lavoratori. La Regione Piemonte è pronta a riprendere in qualsiasi momento la trattativa e a mettere in campo tutti gli strumenti disponibili per dare loro serenità“.

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