4 Aprile 2017
04:30
Rifondazione Comunista: “Ecco perchè non ci candidiamo ad Alessandria”
ALESSANDRIA – La segreteria provinciale e il Circolo Romero di Alessandria di Rifondazione Comunista ha spiegato i motivi che spiegano la scelta di non presentarsi alle prossime elezioni amministrative alessandrine.
Pensiamo che bisogna governare la città, e non limitarsi ad amministrarla.
Pensiamo che Alessandria sia un bene comune e che a governarla debbono essere i cittadini. Governare le trasformazioni della città è necessario, governare partendo dai bisogni, governare le trasformazioni della città è possibile.
Siamo consapevoli che sia difficile e che debba essere fatto in modo diverso che in passato, procurando una frattura netta con la politica Alessandrina degli ultimi 30 anni. Governare la città con una pianificazione strategica del suo futuro. Una pianificazione strategica, che non può essere quella dei piani regolatori, delle grandi opere.
Per noi deve essere ed è qualcosa di diverso.
Saper leggere, descrivere, interpretare, orientare e governare le trasformazioni radicali della città, del territorio e dell’ambiente, all’interno dell’obiettivo di fondo di uno sviluppo che garantisca equità, sostenibilità, partire dai bisogni e non dai lavori pubblici, è il compito e la sfida che dobbiamo e vogliamo porci. Per rilanciare tutto questo serve un lungo periodo di “buon governo”.
Per governare bene serve una riscoperta dell’etica nel suo senso più ampio. La politica e l’amministrazione devono ridare spazio all’etica e ai valori morali. Senza valori, l’antifascismo e il riconoscimento dell’attualità della nostra Costituzione Repubblicana, la politica non è in grado di trasmettere il senso del rispetto nei confronti della città ai cittadini.
Il nostro obiettivo è dunque in primis quello di recuperare i valori portanti della politica nella sua accezione più alta, eliminando alla fonte qualunque traccia di conflitto di interessi per puntare al protagonismo della trasparenza.
Le elezioni amministrative ad Alessandria, si tengono in un quadro estremamente complesso e difficile, il mondo, quindi tutte le comunità compresa quella del nostro Comune, sono attraversate da una pesantissima crisi economica che mette sempre più in discussione la qualità della vita dei cittadini, incide profondamente nei processi democratici di formazione del pensiero e di una idea di governo unitario dei territori, che per cercare di uscire con meno danni possibili dalla crisi economica, devono ritrovare il senso di comunità coesa, solidale, democratica e partecipativa. Questo si interseca con la politica del governo nazionale, che per scelta consapevole intende risanare il bilancio dello Stato ricorrendo al taglio delle risorse dei Comuni.
Nessuno si salva da solo, riteniamo necessario avviare ora, non una lista elettorale, ma un processo costituente di una partecipazione, unitaria, plurale, inclusiva, aperta alle energie e ai conflitti dei movimenti dei lavoratori e delle lavoratrici, dei movimenti sociali, dell’ambientalismo, dei movimenti delle donne, dei diritti civili, della cittadinanza attiva.
Condivideremo, con iniziative pubbliche, la nostra idea di città, di governo della cosa pubblica, cercando di contaminare uomini e donne, candidati e candidate, creando un nuovo rapporto, che sfugga alla logica elettoralistica del voto utile.
Oggi c’è una sinistra divisa, attenta solo a percorsi elettorali che garantiscono, secondo noi, una visibilità effimera e sterile. E’ il tempo per fare decisivi passi in avanti nella costruzione di una unità a sinistra. L’unità di tutti quelli che si oppongono al populismo. L’unità di tutti quelli che si oppongono alla politica neoliberista, senza alcuna esclusione, rappresenta la condizione per costruire un percorso unitario di sinistra, inclusivo, di cui siano protagoniste tutte le forze e a tutte le persone che vogliono costruire un’alternativa, al Partito Democratico e alle destre.
A Rifondazione Comunista non interessano contratti elettorali, l’unico contratto che cerchiamo, è quello con la coscienza della gente.
Siamo convinti che la sinistra deve partire dai bisogni. Dalla disobbedienza ai vincoli di Bilancio che soffocano i Comuni ed impediscono di spendere per il welfare, dal concetto di comune Sociale e Solidale (assemblee popolari dal basso dove discutere insieme parti del bilancio, per coinvolgere veramente quartieri e frazioni lontane dal centro), una politica vera sulla casa (requisire appartamenti di edifici pubblici sfitti), una città accogliente per tutti. Un nuovo piano regolatore che spinga per il consumo zero di territorio e per il recupero dell’esistente, un NO vero al terzo valico, che preveda azioni reali di contrasto.
Valuteremo con la nostra azione politica, se ci saranno candidati/e che si fanno portatori delle nostre sensibilità ed idee, per un percorso che risponda con forza, alla domanda sempre più preoccupata di quel popolo della sinistra che non si rassegna, che vuole discutere, partecipare, contare.