27 Maggio 2017
01:04
Dipendenti servizio vigilanza provinciale: nessuna delegittimazione
ALESSANDRIA – Un gruppo di dipendenti della Provincia di Alessandria del Servizio di Vigilanza ha deciso di intervenire sul presunto depotenziamento da parte dell’ente. In una lettera i volontari hanno voluto precisare che dal loro punto di vista l’atto di delegittimazione delle qualifiche dei dipendenti “non sarebbe mai avvenuto“. “Il nostro servizio – hanno spiegato – non è mai stato un Corpo di Polizia, e tanto meno nessun atto politico e giuridico del nostro Ente ha mai riconosciuto il servizio quale Corpo di Polizia. La gran parte di noi continua a fare il proprio lavoro, ad essere presente sul territorio e a svolgere le proprie funzioni esattamente come ha sempre fatto da 20 anni nonostante i cosiddetti ‘gradi siano stati staccati dalle nostre divise di servizio’ o nonostante le nostre autovetture abbiano cambiato il colore delle bande sulle fiancate. Anzi, dobbiamo riconoscere che da circa un anno a questa parte i vari cambiamenti avvenuti nel nostro Ente stanno apportando modifiche che ci permettono di fare il nostro lavoro con efficacia. Il tutto, mantenendo i livelli occupazionali senza che nessun dipendente diventasse un esubero“.
Il gruppo di volontari ha poi puintualizzato che “nel caso specifico poi, il risultato è stato raggiunto: il personale adibito ai servizi di vigilanza faunistica e ambientale è stato inserito in un unico elenco di dipendenti in regime di avvalimento regionale per occuparsi di quelle funzioni che la stessa si è riallocata. Troppe volte si parla sempre di 25 unità ma i dipendenti sono di più e si occupano non solo di caccia e pesca ma anche di ambiente e antisofisticazione vitivinicola. Rimane prerogativa dell’autonomia della Provincia decidere se dotarsi o no di un Corpo di Polizia, ma sino ad ora non si è mai intrapresa questa strada e sino a quando non si opterà per questa scelta, siamo stanchi di queste inutili polemiche anche se ci sembra giusto notare che la sicurezza dei cittadini (nelle “valli periferiche come qualcuno si è preso la briga di sottolineare) è prerogativa di altri organi, quelli, sì, di Polizia, locale o nazionale. Sulla preclusione per noi dipendenti di poter accedere a eventuali mobilità nelle polizie municipali non crediamo che la strada sia in nessun modo stata sbarrata solo perché non ci chiamiamo Polizia. Se un giorno si aprissero degli spazi, crediamo, visto che è già successo in passato, che il percorso sia fattibile“.
L’intento della lettera è anche di dimostrare che il lavoro quotidiano procede sempre regolarmente: “Ci preme però rilevare che nel periodo buio della riorganizzazione del nostro Ente la maggioranza di noi temeva il passaggio nei ruoli delle polizie municipali dei Comuni poiché vedevamo in questo possibile trasferimento l’eventualità di sprecare un patrimonio di esperienza maturato in un settore quello della caccia, della pesca e dell’ambiente a noi molto caro e sempre più bisognoso di attenzione. Resta comunque il fatto che noi stiamo continuando ad operare in questo settore, con la solita motivazione e attenzione e non vogliamo far credere falsamente che tutto stia andando a rotoli: sempre si può migliorare ma in questi momenti di crisi e difficoltà economiche siamo ben consapevoli di avere un lavoro che oltretutto ci piace. Quindi basta polemiche sterili, la dignità si dimostra lavorando con attenzione e rispetto“.