7 Luglio 2017
05:00
Codice Appalti: nuova marcia su Tortona per scansare i licenziamenti
TORTONA – A distanza di due anni, in un’altra calda estate, i dipendenti delle concessionarie autostradali tornano a marciare su Tortona. Lunedì 10 luglio i lavoratori del Gruppo Gavio si sposteranno in massa anche da Liguria, Parma, Varese e Milano per arrivare puntuali alle 8 del mattino nel parcheggio di Conforama e poi muoversi verso il casello della A7 di Tortona.
Un nuovo sciopero e una nuova mobilitazione proclamata da Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil per bloccare i licenziamenti legati al nuovo Codice degli appalti. Sul comparto pende ancora la pesante sciabola che da settembre potrebbe progressivamente far saltare circa 3000 posti di lavoro in tutta Italia nel settore della manutenzione e progettazione autostradale. Un bagno di sangue soprattutto in provincia di Alessandria, e in particolare nel tortonese, dove si concentrerebbero circa 800 dei 2044 esuberi dichiarati dal Gruppo Gavio.
Il problema è ancora legato al tetto massimo di lavori che la concessionaria può assegnare senza gara alle imprese del suo stesso gruppo. Una percentuale del 20%, la metà di quanto previsto a livello europeo hanno precisato i rappresentati provinciali degli edili di Cgil, Cisl e Uil, che per i colossi delle autostrade si traduce nel pesante numero di esuberi.
Negli ultimi due anni diversi sono stati gli incontri anche al Ministero dei Trasporti per cercare di ottenere una modifica della normativa in grado di evitare i licenziamenti. Confronti che a maggio del 2016 avevano permesso ai sindacati di incassare un parere positivo dai tecnici del Mit sulla possibilità di eseguire in gestione diretta lavori, servizi e forniture, quindi mediante internalizzazione. Quell’interpretazione è però rimasta solo sulla carta, hanno sottolineato con disappunto Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, affiancati dalle Segreterie provinciali.
Le ricadute occupazionali invece stanno per concretizzarsi, in particolare nell’alessandrino. Un territorio che non vede “timidi segnali di ripresa” e che non accetta di far perdere il posto di lavoro a 800 persone, molte monoreddito. I sindacati, hanno ribadito più volte, sono ovviamente per “la legalità” negli appalti ma non possono accettare che un articolo di una norma cancelli migliaia di posti di lavoro, mettendo anche a rischio anche “la qualità” degli interventi sulle autostrade e quindi la “sicurezza di tutti gli automobilisti”. Incassato il sostegno dei parlamentari del territorio e del sindaco di Tortona, che incontreranno al termine della marcia fino al casello dell’autostrada, Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil vogliono ora una risposta dal Governo. E in caso di silenzio sono già pronti a una nuova mobilitazione il 14 luglio, questa volta a Genova