Autore Redazione
venerdì
27 Aprile 2018
05:22
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Basket - Junior Casale - Casale Monferrato

Cerutti: “Una stagione storica, ora i playoff per sognare”

Il bilancio del presidente della Junior Casale
Cerutti: “Una stagione storica, ora i playoff per sognare”

CASALE – Una regular season splendida, vissuta in testa dall’inizio alla fine. Il presidente della Junior Casale Giancarlo Cerutti ha fatto il punto a pochi giorni dall’inizio dei playoff.

“Questa è una stagione che rimarrà nella storia del club ha detto Cerutti “iniziare e terminare primi in classifica con grande autorità è qualcosa di eccezionale e c’è grande soddisfazione. Se dobbiamo scegliere il momento più bello, forse scelto la vittoria con Biella in casa, impostata nello stesso modo – con aggressività e attenzione – nel quale poi l’abbiamo subito al ritorno. Ma sono stati tanti i momenti belli che ci hanno fatto chiudere la stagione regolare in questo modo. In quello che ci diciamo internamente, per me era chiaro che la squadra fosse più forte dell’anno scorso e che l’obiettivo fosse battersi per raggiungere le prime quattro posizioni: il fatto di essere addirittura arrivati primi è stato inaspettato, ma il percorso è studiato, non è stato un caso. Inoltre vorrei ricordare che abbiamo affrontato un campionato nobilitato dalla sfortuna: abbiamo giocato solo 5 partite su 30 a roster completo, il 20% scarso. Un altro motivo di grande soddisfazione è aver chiuso al secondo posto su 32, dopo averlo fatto anche l’anno scorso, tra le squadre che hanno avuto più minutaggio per gli U21: è un motivo di grande lode a coach Ramondino, oltre allo sviluppo dei giocatori stessi, che ha raggiunto questo risultato sportivo con giocatori giovani che hanno giocato con un elevato minutaggio”.

Unica nota stonata dell’anno l’uscita prematura dalla Coppa italia: “Certamente è dispiaciuto a tutti uscire subito, e per certi versi mi ha ricordato molto quella Coppa Italia che giocammo a Novara perdendo con Imola, contro una squadra a cui, tra l’altro, mancavano giocatori importanti. Il rammarico c’è perché potevamo batterci in maniera diversa, ma nel corso di un campionato ci sono momenti di appannamento fisico e psicologico. Probabilmente dal punto di vista psicologico non abbiamo preparato bene questo evento e siamo arrivati in una certa situazione, e questo ci ha frenato: rincorrere una partita e riacquistare concentrazione a partita in corso è molto complicato”.

Inevitabile ora guardare avanti, ai prossimi playoff contro Jesi: “Noi sappiamo che dobbiamo essere pronti per giocare tante partite ravvicinate, in cui ci sono tante variabili, tanti dettagli e in cui dobbiamo tenere conto anche degli infortuni. I playoff sono un po’ una scommessa: sappiamo che anche per un solo punto si può essere fuori. Aspettative? Quello che dico sempre è che sognare, nella vita, è importante: bisogna avere dei sogni, perché alimentano speranza e passione, dando morale e motivazione. Se poi si realizzino tutti o in parte dipende da tanti fattori. Giocare con Jesi o Ravenna? La mia prima partita in A2 fu proprio contro Jesi: c’era Romain Sato e ci diedero una ripassata oceanica. Poi negli ultimi anni siamo andati a vincere molte volte là. Ma se uno guarda corsi e ricorsi ne trova un’infinità, queste sono solo delle casualità”.

“Credo sia scontato che la gente debba accorrere al Palazzetto per i playoff. Casale ha avuto momenti esaltanti in tanti sport, oggi il basket è l’unico in cui Casale eccelle a livello nazionale. Veniamo da una grande stagione e se la gente non viene a sostenerci adesso, forse dovremmo farci domande sul futuro del basket casalese… Che deve vivere sulla passione di una città intera, non di 10 persone. Aggiungo anche che, con un atto di generosità, da tre anni lasciamo i prezzi e lo schema di promozioni playoff totalmente invariati: vero che arriviamo da anni difficili, ma credo comunque che sia un motivo in più per sostenere una società che va incontro alla città”.

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