Autore Redazione
sabato
26 Marzo 2022
05:37
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Calcio - Alessandria

“Mix di emozioni”: il cuore diviso dell’ex calciatore macedone Lucio Carakciev dopo la disfatta degli Azzurri

“Mix di emozioni”: il cuore diviso dell’ex calciatore macedone Lucio Carakciev dopo la disfatta degli Azzurri

ALESSANDRIA – Nato in Macedonia ma in provincia di Alessandria da quasi 20 anni, adottato dal “paese più bello del mondo“. Per Ljupce Carakciev, per tutti “Lucio“, lo spareggio mondiale di giovedì sera allo stadio di Palermo non è sicuramente stata una partita come le altre. “Scherzando, prima della partita dicevo che, di sicuro, non avrei perso con qualunque risultato” ha raccontato Lucio ai nostri microfoni “alla fine è stato un misto di emozioni, gioia per il mio paese e tristezza per la nazione che mi ha accolto. A gara in corso speravo nei supplementari ma, per come si era messa la gara, con la Macedonia che ha messo il classico pullman davanti alla porta, poteva veramente succedere di tutto. Il calcio è anche questo. La nazionale macedone ha corso e combattuto. Certo, ora col Portogallo servirà un altro miracolo calcistico ma nello sport tutto è possibile, come abbiamo visto. I miei genitori vivono ancora lì e mi hanno raccontato la grande gioia che hanno vissuto. In Macedonia, però, il calcio non è lo sport nazionale come qui da noi, in Italia. Prima ci sono la pallamano, il basket e la lotta greco-romana”.

Ex centrocampista di serie A e B della Macedonia, ad Alessandria Carakciev è diventato una bandiera dell’Asca: “Ho i colori gialloblu tatuati sulla pelle, l’Asca è stata la mia seconda famiglia. Sono diventato anche capitano. Ho conosciuto tanti amici, persone speciali, è stato come aver vinto la Champions League. Ovviamente sono ancora molto legato anche al mio paese. Tra l’altro sono amico del nostro commissario tecnico, Blagoja Milevski, e poi (vedi foto) conosco bene Goran Pandev (capitano della Macedonia fino all’ultimo Europeo e campione d’Europa con l’Inter, oggi al Parma, ndr), ha qualche anno meno di me e ho giocato contro di lui in Macedonia. Gli ho mandato un messaggio e di sicuro mi risponderà. Se andassimo ai Mondiali potrebbe tornare in nazionale? No, al 100%. Lo conosco, è un uomo di parola. E poi ha già fatto tantissimo per il suo paese ed è rimasto una persona umilissima”.

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