Il sogno della ValenzanaMado [FOTO]

VALENZA – È stata l’ultima partita in casa della stagione regolare, ma di regolare nel calcio c’è poco o niente e così i rossoblu probabilmente non si fermeranno. La ValeMado domenica ha festeggiato l’ultima partita al comunale, lo stadio che a suo tempo il vulcanico ex presidente Omodeo, in maniera altisonante, definiva “La Bombonera“. La prossima gara sarà in trasferta e chiuderà una stagione a mille fatta di di sorpassi e controsorpassi nell’appassionante sfida con un’altra squadra agguerrita e combattiva come il Casale. 

Un duello appassionante in cui la ValeMado ha sempre coltivato il sogno di finire in vetta, anche quando questo traguardo sembrava allontanarsi. Perché anche nello sport bisogna sempre crederci. Non è una banale questione di caparbietà, ma è un modo per non rimproversarsi nulla, per dimostrare qualcosa a se stessi innanzitutto, prima che agli altri. D’altronde non servono folle per credere nelle proprie capacità e per costruire qualcosa di grande. Fosse così non esisterebbe l’Eccellenza, ma neanche la D, la Seconda o la Prima categoria. Volete mettere il suono di una palla che accarezza la rete, o il tintinnio del pallone che colpisce un palo e si insacca. Volete mettere l’infinità di braccia che ti avvolgono quando segni un gol o il cinque sul guantone del portiere dopo quella manata che ha chiuso la porta all’avversario? Queste sono emozioni che non appartengono ad alcuna serie. Sono le storie che si vivono in centinaia di stadi ma che a volte si trascinano in polverosi campetti e altre volte, come è successo per la ValeMado, si dipanano in frenetiche ed emozionanti stagioni. Questo è il calcio, anche per piccole grandi storie come quella raccontata, e non ancora finita, dalla ValeMado. Perché d’altra parte, come diceva Dino Risi, “fede è andare allo stadio quando puoi vedere la partita in televisione“.

La fede non finisce quando l’arbitro fischia e per la ValeMado la palla è ancora al centro del campo e il calcio è negli occhi dei tanti protagonisti di queste splendide foto di Walter Zollino.

Fabrizio Laddago