10 Maggio 2015
22:19
Il mister, il mercato di gennaio, la malasorte: sulle cause della “tragedia grigia” parlano i tifosi
AGGIORNAMENTO ORE 17.15- Il Direttore sportivo, Giuseppe Magalini, sarà ospite di Radio Gold News questa sera dalle 18.05. Parleremo con lui dell’incredibile crollo di fine stagione dell’Alessandria calcio. Intanto oggi pomeriggio, al campo di allenamento, una decina di ultras hanno contestato con cori decisi e netti la squadra. I giocatori hanno assistito in silenzio allo sfogo dei tifosi.
ALESSANDRIA – D’inverno campioni, d’estate bidoni. Una frase emblematica, esposta su uno striscione ieri allo stadio Moccagatta di Alessandria, dopo che i grigi hanno gettato al vento le residue speranze di andare in serie B. L’obiettivo playoff, infatti, è sfumato a causa dello sfortunato pareggio contro l’Unione Venezia, un mezzo passo falso che ha favorito il sorpasso del Como. Sconforto e rimpianto da ieri pomeriggio albergano nel cuore dei tifosi, in molti protagonisti di un’aspra contestazione alla squadra, al termine della partita.
Ai microfoni di Radio Gold News, i tifosi hanno sfogato la loro amarezza, elencando una serie di cause di questa situazione: il mister che, secondo alcuni, non ha saputo dare un gioco alla squadra, fino all’accantonamento a gennaio del bomber Matteo Guazzo, non sostituito a dovere.
“Sono finite sia la birra che la fortuna, è giusto così” hanno detto alcuni supporters “ma non possiamo dire che non si sono impegnati. Purtroppo le cose sono girate male. Forse ci siamo illusi troppo.”
“L’allenatore andava cambiato. Non hanno un gioco. Applausi o fischi? Applausi per tutti, tranne che al mister.” “Oggi non andrebbero fischiati, ma per come hanno giocato negli ultimi due mesi sì”.
“E’ mancato un giocatore come Guazzo, capace di farti vincere il campionato. Non discuto sui motivi che hanno comportato il suo allontanamento, non so cosa ha fatto. Certo è che, con questo ragionamento” ha sottolineato un altro supporters scomodando anche un paragone eccellente “Un giocatore come Maradona, non avrebbe mai visto il campo. In ogni caso bisognava prendere una punta da doppia cifra.”
E infine anche la componente “sfortuna” ha fatto la sua parte: “Quel pareggio contro l’Albinoleffe ci ha castrati” ha aggiunto un altro sostenitore “Da lì è cominciata la debacle.”
Unico assolto all’unanimità in mezzo a tanti bocciati, però, è stato il presidente Luca Di Masi, andato ieri a tifare e a soffrire per i suoi grigi dove tutto era cominciato: in Gradinata Nord. “Speriamo il presidente non si disamori e che rifaccia la squadra” è stato l’auspicio di molti.