2 Novembre 2015
04:00
Scappato dalla guerra per sperare in un futuro migliore: la storia di Mamadouba, attaccante dell’Aurora
ALESSANDRIA – Al 50’ minuto della partita tra Aurora e Fortitudo è arrivato il suo momento. L’occasione è maturata durante l’anticipo del campionato di Prima Categoria, un evento sportivo come tanti nella nostra provincia diventato però la cornice di una splendida storia di integrazione. L’Aurora, infatti, ha fatto debuttare in attacco il giovane Mamadouba Camara, 19enne nato in Guinea e sbarcato lo scorso luglio in Sicilia in uno dei tanti viaggi della speranza attraverso il Mar Mediterraneo. Alle sue spalle la guerra in Libia. Arrivato ad Alessandria, ospite dell’Ostello di Santa Maria di Castello, Camara entra in contatto proprio con l’Aurora Calcio. Dopo due mesi di allenamenti, qualche giorno fa è finalmente arrivato il transfert e il giovane ha potuto esordire in prima squadra. “Il gestore dell’ostello mi ha informato di questo ragazzo che voleva allenarsi” ha raccontato a Radio Gold il mister dell’Aurora Roberto Adamo. “Se si potesse lo adotterei. Definirlo un ragazzo squisito non rende l’idea. Posso parlare di “amore” nel descrivere il rapporto nato tra Mamadouba e noi. È un ragazzo come se ne trovano pochi in Italia. Stiamo cercando di farlo sentire a casa.”
L’ingresso di Camara non è servito all’Aurora a evitare la sconfitta casalinga per 1-0 contro la Fortitudo ma è stato proprio l’attaccante africano a procurarsi il calcio di rigore, fallito però da Di Balsamo. “Si è adattato benissimo nel nostro gruppo, nonostante parli solo francese” ha raccontato il direttore generale dell’Aurora Gianfranco Foco “Ci sono suoi conterranei che purtroppo hanno vissuto situazioni anche peggiore della sua. E’ un ragazzo con un gran cuore, non si è mai lamentato di nulla. Da agosto ha saltato solo un paio di allenamenti.”
Francesco Conti