27 Gennaio 2016
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Il grido della curva Maratona: orgogliosi di essere grigi! [VIDEO]
TORINO – Alcuni sostengono che ogni partita di calcio si giochi su due fronti: sul campo e sugli spalti. Questa sera l’Alessandria e i suoi tifosi sono andati a letto consapevoli di aver eccelso in entrambi. Puniti forse eccessivamente da una sconfitta maturata per un gol su calcio di rigore, i ragazzi di mister Gregucci hanno tenuto testa per lunghi tratti al Milan, supportati da una cornice di pubblico che non ha mai smesso di sostenere i propri beniamini in maglia grigia, cantando e sventolando incessantemente bandiere e sciarpe. Ed è anche per lo spettacolo offerto dai tifosi grigi in Curva Maratona che questa semifinale di Coppa Italia fra Alessandria e Milan entrerà nella storia.
A scaldare la voce si inizia già sui pullman e sulle macchinate lungo l’autostrada per Torino, ma è all’Olimpico, con l’entrata in campo delle formazioni, che si inizia a fare sul serio: i grigi vengono accolti da un applauso fragoroso e da un boato che coprirebbe anche i volumi del più potente impianto di amplificazione.
Proprio come al Moccagatta, dopo la lettura delle formazioni, con i cognomi scanditi all’unisono da tutto lo stadio, partono le prime note dell’inno ufficiale dell’Alessandria Calcio e, quasi come un riflesso incondizionato, ognuno tende in aria la propria sciarpa o sventola la propria bandiera, colorando di un magnifico e uniforme grigio ogni settore della curva. E la lacrimuccia, nel sentire quell’inno cantato con il cuore in mano da 20 mila persone, scende.
La coreografia saluta l’ingresso delle due formazioni in campo e i primi minuti scorrono sul cronometro, quando i mandrogni iniziano il loro assolo di cori e canti che durerà 100 minuti. I lanciacori, schierati strategicamente lungo tutto il secondo anello, riescono a dirigere alla perfezione questa meravigliosa orchestra, che riesce con il suo entusiasmo a coinvolgere anche la tribuna e i distinti. Le ripetute rimbombano all’interno dell’Olimpico e i cori vengono ritmati con un martellante battito di mani, rigorosamente sopra la testa per creare un miglior effetto coreografico. Lo svantaggio non demoralizza i tifosi che, anzi, sono spronati a incitare ancora più forte la squadra in un momento di difficoltà.
Nell’intervallo ci si riposa giusto il tempo di rinfrescarsi la gola, e poi si riprende a sostenere la squadra, perché la festa grigia continua. Sospinta dall’entusiasmo sugli spalti, l’Alessandria si affaccia più volte dalle parti di Abbiati, determinata a prendere il pallino del gioco. “Meritiamo il pari” è quello che si sente in ogni angolo di curva Maratona. Nei minuti finali c’è spazio anche per ringraziare le numerose tifoserie gemellate o amiche della Gradinata Nord presenti: per l’occasione, infatti, all’Olimpico non mancano gruppi di tifosi del Viareggio, del Genoa, addirittura i francesi del Tolone, senza dimenticare naturalmente i padroni di casa del Toro. Ed è proprio da loro che partono diversi cori in onore di Enrico Cislaghi, conosciuto dai grigi come “Cisley” e dai granata come “Alessandria”, indimenticato ultras alessandrino mancato nel 2009 che tanto in curva Maratona quanto in Gradinata Nord ha lasciato il suo ricordo in tutti i cuori dei tifosi e a cui in molti hanno dedicato questa partita. La gara si conclude con una sconfitta sul campo, ma senza la minima esitazione i grigi vengono chiamati sotto la curva, dove ad attenderli c’è un applauso sincero e meritato.
Una serata di grande calcio e di grandissimo tifo. “Grazie ragazzi”, oggi come mai prima d’ora ci avete reso “orgogliosi di essere grigi”.
Andrea Lombardi
Video di Andrea Lombardi, grazie a Fabio per il video del saluto finale ai giocatori