27 Gennaio 2016
04:13
Milita in C, è una squadra da B e ha un tifo da A: quanto è grande l’Alessandria
TORINO – Tutta la città di Alessandria e l’Alessandria Calcio hanno vinto la sfida del tifo, allo stadio Olimpico di Torino. La sconfitta per 1-0 contro il Milan nella semifinale di andata di Coppa Italia ha rappresentato solo un piccolo neo in una serata perfetta. Nella Curva Maratona, i quasi 20 mila sostenitori grigi non hanno mai smesso di cantare o sventolare le loro bandiere e sciarpe, nemmeno dopo il gol su rigore di Balotelli o dopo il fischio finale. Ancora una volta i ragazzi di mister Gregucci hanno dato la sensazione di poter tornare in partita in qualsiasi momento, con le occasioni di Marconi, Loviso e Fischnaller, unite alle prodezze del giovane Vannucchi tra i pali.
Nella gara di ritorno, a San Siro, per passare il turno l’Alessandria dovrà essere più concreta in zona gol in uno degli stadi più suggestivi d’Italia ma questa squadra non è nuova a imprese quasi impossibili.
Per far impazzire gli encomiabili sostenitori in Curva Maratona e Piazza Duomo è bastato il pressing alto portano dopo pochi secondi che ha costretto Abbiati a rifugiarsi in rimessa laterale. E poi i primi brividi lungo la schiena per il liscio clamoroso di Balotelli, la conclusione di poco a lato di Marconi, la respinta di “San” Vannucchi sulla botta di Andrea Poli. Dopo il calcio di rigore procurato da un fallo di Morero e trasformato da SuperMario, la ripresa vede una squadra grigia mai doma, decisa a reagire e pronta a mettere alle corde il Diavolo. I rossoneri però partono meglio e ci vuole tutto il coraggio di Sabato a respingere di testa un sinistro a botta sicura di Honda. Dall’altra parte Marras, Loviso, Fischnaller il bomber Bocalon, partito dalla panchina, creano più di un grattacapo a mister Mihajlovic, preoccupato di non prendere gol proprio negli ultimi minuti di gioco, come se la lezione incassata dallo Spezia settimana scorsa non fosse servita. Non sarà così, purtroppo, visto anche il secondo miracolo di Vannucchi, strepitoso in tuffo sul tiro di Niang che poi si infrange sul palo.
Al fischio finale la festa scatta comunque, e questo Orso Grigio ha ancora gli artigli affilati per infilzare il Diavolo.