4 Giugno 2017
21:35
Estasi grigia: l’Alessandria piega il Lecce ai rigori
ALESSANDRIA-LECCE 5-4 (dopo i calci di rigore)
Alessandria: Vannucchi, Celjak (Evacuo), Gozzi, Sosa, Manfrin (Barlocco), Marras, Mezavilla, Branca, Nicco, Gonzalez (Sestu), Bocalon
ALESSANDRIA – Il modo migliore per salutare il proprio pubblico e un Moccagatta prossimo a rinascere in una nuova veste. L’Alessandria supera il Lecce al termine di più di 120 minuti di batticuore puro, di una partita sofferta ma alla fine meritata, perché una grande squadra deve vincere anche stringendo i denti, senza disunirsi e mollare. I ragazzi di mister Pillon si impongono 5-4 ai rigori e volano alle Final Four di Firenze dove troveranno in semifinale la Reggiana, giustiziera del Livorno ai tempi supplementari. La gara si giocherà il 14 giugno.
I grigi ce l’hanno fatta e ora possono godersi l’abbraccio di un pubblico in estasi, finalmente, dopo tante delusioni. Sono serviti i tiri dal dischetto e un Vannucchi formato deluxe per piegare un Lecce che, per numero di occasioni create e gettate al vento, torna a casa con molto amaro in bocca.
È, come detto, la domenica del riscatto di “Ighli”, nell’occhio del ciclone per settimane e ora di nuovo tornato protagonista: quello della “Tim Cup” dello scorso anno e di tutta questa stagione prima della sciagurata svista contro la Giana Erminio. Prodigiose le sue parate su Caturano, Lepore, Costa Ferreira e Doumbia.
Ai rigori, poi, Costa Ferreira manda alto il primo penalty e la Nord impazzisce subito di gioia: Branca, Evacuo, Bocalon e Sosa sono implacabili così come, sulla sponda giallorossa, anche Tsonev, Mancosu, Caturano e Lepore. Sestu ha sui piedi il match ball ma Perucchini para. Tutto il Moccagatta comincia a sudare freddo: si va a oltranza. Ma è proprio l’ex Ciancio che sbaglia: il suo tiro incoccia il palo e Nicco stavolta insacca, facendo saltare tutti in piedi.
LA PARTITA
Saranno i colori portati dalla Puglia, saranno i gradi sul terreno di gioco o una Nord più ispirata del solito, fatto sta che Alessandria-Lecce non è una semplice partita. È la partita. Di quelle calde. Anzi, caldissime. E il Moccagatta si infuoca dopo soli 3 minuti di gioco, a causa del parapiglia al limite dell’area dopo uno scontro tra Marras e Torromino. Punizione e palla presa facilmente da Vannucchi. Al 17^ il sinistro a giro di Gonzalez, a conclusione di una bella azione insistita dei grigi, sorvola di poco la traversa. Dall’altra parte invece è un super Vannucchi a dire nel giro di 2 minuti di no al Lecce. Prima su Caturano, poi su Lepore. A far venire i brividi alla Curva Sud, quella occupata dai tifosi del Lecce, è Marras. Il suo filtrante rasoterra in orizzontale non trova l’appuntamento con la deviazione degli avanti grigi. Il Lecce ringrazia e si rifugia in angolo, non senza affanno. Ma quello dei grigi è solo un fuoco di paglia, poi i ragazzi di Pillon subiscono il ritorno dei giallorossi.
Al 50^ Vannucchi si trasforma in “Spiderman” e dice di no a Costa Ferreira. Poi è Giosa a graziare l’estremo difensore grigio, che poi si esalta nel respingere un tiro ravvicinato di Torromino. I grigi soffrono e Pillon corre ai ripari. Out uno spento Gonzalez dentro Sestu con Marras ad affiancare Bocalon. Proprio su quell’asse il numero 17 dei grigi per poco non trova il gol capolavoro scagliando di un soffio la sfera sopra l’incrocio dei pali della porta difesa da Perucchini. Cambia anche il Lecce buttando nella mischia Doumbia per Pacilli, una scelta che per poco non si rivela azzeccata quando al 79^ l’esterno francese buca la difesa dalla parte di Celjak e Gozzi trovando però la pronta risposta col piede di Vannucchi. È l’ultimo brivido vero. Almeno nei 90^.
I supplementari vivono di scatti frutto delle residue energie rimaste alle due squadre. Più pimpante il Lecce mentre l’Alessandria ci mette il cuore come quando Marras allo scadere dei primi 15^ extra strappa un pallone a Doumbia lanciato a rete. Al 117^ il rischio più grosso: Mancosu entra in area e scarica un tiro che si infrange sulla traversa a Vannucchi battuto. Dall’altra parte è Nicco a incunearsi bene tra le maglie della difesa leccese: il tiro però è largo di poco. Si tratta dell’ultima concreta emozione prima dei calci di rigore, i tiri dal dischetto che mandano l’Alessandria a Firenze, contro la Reggiana.
Perchè prima di andare in letargo l’Orso grigio è famelico e ha in mente un solo “oBiettivo”.
Fotografie di Ilaria Cutuli