Il neo grigio Pastore: “Mi piace attaccare e mi manda Beppe Accardi”

ALESSANDRIA – Solare, un po’ riservato ma con le idee molto chiare: si potrebbe descrivere così Andrea Pastore, il primo volto nuovo dell’Alessandria targata Sensibile-Stellini. Ai microfoni di Radio Gold, il terzino sinistro classe 1994 ha spiegato le motivazioni che lo hanno spinto ad accettare la proposta della società  grigia: “Non ho esitato nemmeno un attimo. Mi ha molto colpito l’interesse concreto dimostrato da subito nei miei confronti. Per questo è stata una trattativa veloce“. Fondamentale, inoltre, anche la figura di Beppe Accardi, procuratore di Pastore e vecchia conoscenza dell’Alessandria: “Lui conosce molto bene la piazza e, quando mi ha chiamato, mi ha parlato benissimo della società e delle sue ambizioni“. A separare la città di Alessandria e Francavilla Fontana, dove Pastore ha disputato l’ultimo campionato di Lega Pro, ci sono circa 1000 kilometri, ma l’esterno originario di Acquaviva delle Fonti ha sempre prestato attenzione alle sorti dei grigi: “Nelle ultime stagioni l’Alessandria ha sempre disputato campionati di vertice, quindi l’ho sempre seguita. Non vedo l’ora di arrivare in città e di conoscere di persona tutti i miei futuri compagni di squadra“.

Seppur non ci sia un giocatore in particolare al quale si ispiri, Andrea Pastore non ha dubbi: “Mi piace giocare all’attacco“, come dimostra il “piacevole difetto” del gol del terzino pugliese: cinque in trenta presenze nell’ultima stagione. Un motto che sembra essere in completa sintonia con l’idea di gioco che mister Stellini vorrebbe impostare nella prossima stagione. “Il modulo preferito? Mi adatto volentieri. Ho giocato spesso con il 4-4-2, ma ammetto di trovarmi molto bene a giocare da quinto del 3-5-2, modulo usato dalla Virtus Francavilla dell’anno scorso – ha dichiarato l’ex Trapani e Pontedera – Soprattutto perché mi permette di concentrarmi maggiormente sulla fase offensiva“.

“Non vedo l’ora di cominciare la mia avventura all’Alessandria” ha concluso Pastore “So che per i tifosi grigi è stato un anno psicologicamente duro. Ora bisogna far riaccendere l’entusiasmo e questo lo si può ottenere soltanto attraverso i fatti, i risultati“.