Alessandria Rugby: orsacchiotti protagonisti al Torneo del Tartufo

ALESSANDRIA – L’Alessandria Rugby torna soddisfatta dal Torneo del Tartufo di Asti: protagoniste le formazioni Under 8, 10 e 12, in una manifestazione a carattere nazionale giunta quest’anno alla decima edizione.

All’evento hanno infatti preso parte alcune tra le storiche scuole rugbistiche italiane, come quelle di Parma e Milano. Al completo l’élite piemontese: oltre all’Alessandria Rugby, anche il CUS Ad Maiora Torino, il VII Rugby Torino e il Biella Rugby.

Quello degli orsacchiotti alessandrini è stato un cammino che comunque può essere definito positivo, al di là dei risultati, considerando anche un calendario non troppo agevole, con tanti impegni ravvicinati.

Per la Under 12 un solo pareggio e poi tutte sconfitte ma sempre di misura, per la 8 due successi e quattro battute d’arresto. Note più positive invece per l’Under 10 allenata da Jacopo Zucconi e Ivo Rapetti: qui c’è la recriminazione per aver commesso errori clamorosi che hanno compromesso il podio finale.

Alla fine è arrivato “solo” un settimo posto, ma si fa strada la consapevolezza di essere ormai una bella realtà a livello piemontese, visto che gli Orsacchiotti hanno vinto tutte e tre le sfide contro CUS Ad Maiora Torino, VII Rugby Torino e Biella Rugby. Successo di prestigio anche contro i Lyons Piacenza. Le tre sconfitte contro Rugby Lecco, Cus Milano Rugby e Rugby Parma, sono arrivate per una sola meta di differenza e frutto di errori che avrebbero potuto essere evitati, dopo comunque aver sempre imposto il proprio gioco.

Nel complesso le prestazioni degli atleti del minirugby alessandrino vanno interpretate come espressione di una scuola competitiva che dà priorità agli aspetti della crescita.

Sabato 4 Novembre i giovani dell’Alessandria Rugby faranno da corridoio di ingresso ai giocatori del Monferrato Rugby e del Piacenza Rugby Club prima del match che si svolgerà alle 15 al “Ferrovieri” di Alessandria, in programma per la sesta giornata di Campionato di Serie B, un’altra occasione per i piccoli rugbysti di stare a stretto contatto con i propri “educatori” ma soprattutto respirare un rugby che si avvicina già ad un alto livello.