Autore Redazione
lunedì
30 Marzo 2015
15:00
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Altri Sport

Lucio Randazzo è ‘devil inside’: vittoria in scioltezza contro De Prophetis

Lucio Randazzo è ‘devil inside’: vittoria in scioltezza contro De Prophetis

VALENZA Il “Devil inside” tatuato sulla schiena ha un significato grande come le sue spalle. Lucio Randazzo domenica pomeriggio ha spiegato che il suo volto gentile è una maschera pronta a trasformarsi radicalmente quando calca il ring. Il match della categoria superleggeri contro De Prophetis di domenica pomeriggio a Biella ha dimostrato le grandi qualità dell’atleta valenzano, uscito vittorioso e pronto ad affrontare il prossimo avversario dopo “un incontro da antologia – ha spiegato il suo allenatore, Adriano Gadoni. Lucio ha applicato l’a-b-c del pugilato e infatti anche i giudici hanno dato tutti verdetti alti“. “Un grande match – ha aggiunto Lucio Randazzo, sorpreso dalla facilità con cui ha battuto l’avversario. L’ho sconfitto in scioltezza e francamente questo ha stupito tutti e anche me stesso“.

Con questa vittoria il pugile valenzano ha superato in classifica De Prophetis e, in teoria, sarebbe lo sfidante ufficiale di Andrea Scarpa, campione in carica. Ma un eventuale incontro sarà deciso dai manager. Quel che conta al momento è comunque la grande vittoria ottenuta da Randazzo, impetuoso, rapido e affamato sul ring di Biella. Un incontro palpitante “che non mi ha fatto dormire neanche questa notte – ha raccontato Randazzo”.

La vittoria di domenica è preziosa soprattutto dopo lunghi mesi di sforzi. Lucio infatti si alza alle 7 per allenarsi e raggiungere il bar dove lavora dalle 12. Alle 18 finisce e dopo solo mezz’ora il pugile è già in palestra con i guantoni infilati. Un sacrificio mosso dalla passione per questo sport e anche dalla vicinanza di tante pesone cui ha dedicato questa vittoria: “questo risultato è arrivato grazie a chi mi è vicino, al mio maestro, alla mia famiglia e anche a me stesso, sempre sotto stress e pronto ad allenarmi. Penso di meritarla questa vittoria“.

Ma su questo non c’è nessun dubbio.

Le foto sono di Walter Zollino

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