25 Agosto 2023
05:34
Hockey in line, Sportleale Monleale rinuncia alla serie A: “Senza palazzetto dal 2020, finora parole al vento”
MONLEALE – Tanta malinconia per un’avventura che ha portato un piccolo paese del Tortonese ai vertici italiani di uno sport magari considerato all’apparenza “minore” ma che per anni ha rappresentato una occasione di socialità e partecipazione per tantissime persone, giovani e meno giovani, e per un intero territorio. Con un amaro messaggio sui propri canali social, infatti, lo Sportleale, la società di hockey in line di Monleale, ha annunciato di dover, a malincuore, rinunciare al prossimo campionato di serie A, dopo ben 14 anni di militanza ai vertici nazionali.
“Sono stati anni costellati da una finale di campionato, due finali di Coppa Italia, una finale di Supercoppa Italiana e partecipazioni alle Coppe Europee, risultati impensabili per la realtà che siamo e che in qualche modo abbiamo aiutato a far conoscere e apprezzare in tutta Italia” si legge nella nota della società.
Una decisione definita “non facile“ e figlia di diverse motivazioni: “Il lato economico è stato determinante ma lo è stata ancor di più la mancanza della nostra Casa (il palazzetto dello sport, ndr) che dopo tre anni giace ancora lì, abbattuta da una forte nevicata, ai piedi della collina. Le promesse e i manifesti di ricostruzione non sono altro che, ad oggi, parole al vento totalmente disinteressate a portare avanti un progetto di crescita del paese stesso. Con forza sottolineiamo che il Monleale non è solo Serie A ma è anche e soprattutto pattinaggio artistico, è anche e soprattutto settore giovanile. Noi continueremo a lavorare per tutto questo ma le risposte concrete servono subito. Non possiamo fare altro che ringraziare di cuore gli amici, gli affezionati, i tifosi, i genitori e gli atleti senza i quali non avremmo mai raggiunto questi traguardi e con la speranza di ritornare laddove ci spetta di diritto”.
“Non riusciamo più a sostenere i costi di un campionato di serie A, (circa 35 mila euro tra iscrizione, trasferte e rimborsi spesa ai giocatori non di Monleale, ndr) pur avendo ormai tagliato da anni i rimborsi a quei giocatori che, come me, provenivano proprio da Monleale o da paesi vicini e che hanno deciso di giocare solo per pura passione” ha spiegato a Radio Gold Marco Oddone, vicecapitano della squadra e coach delle giovanili, una delle due colonne della prima squadra, insieme ad Alberto Faravelli. “Tutto è iniziato grazie all’impegno delle nostre due famiglie che, gestendo il bar all’interno del PalaMassa, riuscivano a investire i guadagni nella gestione della società. Dal 2020 tutto è cambiato“. Finora, infatti, la squadra di serie A giocava le gare interne a Novi, mentre i giovani si allenavano in una struttuta a Volpeglino.
Inaugurato nel 2003, nel corso degli anni il PalaMassa è stato implementato e migliorato grazie alla sinergia tra società e amministrazione comunale, con la costruzione delle tribune da 100 posti complessivi, di una copertura e opere di coibentazione. Purtroppo la fatalità avvenuta a dicembre 2020 ha rappresentato uno spartiacque negativo per la società tortonese. “Abbiamo dovuto scegliere se continuare con la serie A oppure col settore giovanile e il pattinaggio, optando per questa seconda opzione” ha concluso Oddone “se la situazione dovesse continuare così, però, non possiamo escludere di dover rinunciare tra qualche anno anche al vivaio e al pattinaggio. Un vero peccato. Personalmente pensavo di poter ancora competere per qualche anno nella massima serie, invece dovrò ripiegare sulla serie C, a Novi. Altri miei compagni con più facilità a spostarsi hanno accettato anche soluzioni più lontane come, addirittura, Trieste. Con questa presa di posizione, però, vogliamo dare un segnale alla Regione che, almeno a parole, ci aveva assicurato l’arrivo di fondi per finanziare il progetto di costruzione del palazzetto”.
“Purtroppo ero al corrente di questa decisione” ha sottolineato con rammarico la sindaca di Monleale Paola Massa “dispiace molto. Subito dopo l’evento di fine 2020 la Regione era subito intervenuta ipotizzando l’erogazione di un contributo. Spiace che, in questi anni, sono state invece finanziate altre realtà della provincia, alcune che dovevano ancora nascere, e non è stata valorizzata la nostra, già avviata da tempo. Ma non voglio certo fare polemica su questo. All’inizio i costi del progetto per la ricostruzione del palazzetto si aggiravano intorno ai 700 mila euro, oggi con tutta probabilità sfiorerebbero il milione di euro, visti i vari rincari delle materie prime. L’hockey in line ha rappresentato per il paese non solo uno sport ma anche un’occasione di aggregazione per tutti: per i bambini e i giovani che venivano a giocare e per gli anziani che venivano a tifare, non solo dal paese ma anche da tutto il territorio. Insomma, purtroppo è una situazione spiacevole”.