Autore Redazione
sabato
23 Luglio 2016
22:45
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Altri Sport - Valenza

Boxe: Randazzo profeta in patria. Battuto De Donato ai punti. Devil Inside campione italiano

Boxe: Randazzo profeta in patria. Battuto De Donato ai punti. Devil Inside campione italiano

VALENZA – “Devil Inside” vola in Paradiso. Il più bello dei paradossi per Lucio Randazzo, nuovo campione italiano dei superleggeri. In un Palazzetto dello Sport di Valenza rovente e apertamente schierato per il proprio idolo di casa il talento della Pugilistica Valenzana ha battuto ai punti Renato De Donato. Tutti e tre i giudici hanno assegnato la vittoria al boxeur della città dell’oro: 96-94, 97-94 e 96-95.

All’annuncio del verdetto Randazzo ha sfogato la tensione in un urlo liberatorio e si è inginocchiato sul ring. “Questo è uno dei miei primi passi” ha detto il neo campione italiano ai microfoni di Rai Sport 1 “migliorando spero di arrivare ancora più in alto. Voglio ringraziare il mio maestro, Adriano Gadoni, senza il quale questa serata non sarebbe stata possibile, il mio manager e la mia famiglia. Complimenti anche al mio avversario: De Donato è un grande pugile, molto tecnico, avrà la possibilità di affermarsi nuovamente.” 

“E’ stato un grande evento, una grande serata per lo sport, per la boxe, per Randazzo e per tutta la città. Valenza riparte anche da questo: da un cuore enorme che riesce a vincere le sfide più difficili”  le parole a Radio Gold del sindaco Gianluca Barbero.  

Rispetto all’incontro di maggio, finito in parità, Randazzo è riuscito subito a indirizzare il match dalla sua parte ed è stato bravo a non lasciare troppo l’iniziativa a De Donato negli ultimi round.

L’INCONTRO

Nella prima ripresa i due pugili si studiano anche se Randazzo costringe subito De Donato a difendersi alle corde. “Tienilo sotto pressione” suggerisce coach Adriano Gadoni all’angolo. Nella seconda Lucio comincia a lavorare al corpo e a sfoderare un gancio destro che, per tutto l’incontro, si rivelerà letale e implacabile. Colpi pesanti e veloci che De Donato fatica a contenere. Le combinazioni di destri e sinistri di Randazzo si fanno sentire anche nel terzo round e De Donato comincia a mostrare i primi segni di difficoltà, si scopre ed è ancora una volta costretto alle corde. Sospinto dall’incitamento del pubblico, invece, Randazzo conquista sempre di più il centro del ring. La quarta e la quinta ripresa procedono su questa falsariga. “E’ Randazzo che fa il match” sentenzia ai microfoni della Rai Nino Benvenuti “sono suoi i colpi più veri, quelli che fanno male.” De Donato va a segno con un diretto al volto e sfodera una bella combinazione ma Randazzo scuote il campo come a dire: “Non mi ha fatto niente.”

Nella sesta ripresa l’intensità dell’azione di De Donato sale, Randazzo colpisce ancora col gancio destro ma si innervosisce, forse temendo di incorrere negli stessi errori del primo incontro. Memorabile, al termine dei tre minuti, la sfuriata di coach Gadoni all’angolo: Concentrati sul match, non farti innervosire e non parlare!” il severo monito dell’allenatore. “Ho temuto che arrivasse anche qualche ceffone” ha poi raccontato a fine gara Randazzo col sorriso sulle labbra. La reprimenda di coach Gadoni, però, ha il suo effetto e Lucio torna a tartassare il suo avversario. All’ottava ripresa, però, il valenzano viene ammonito per aver sferrato un colpo alla nuca a De Donato. Ora il match appare più equilibrato ma, sempre secondo Benvenuti, “è Randazzo a prevalere dal punto di vista della tenuta atletica.” Nelle ultime due riprese il milanese prova a sfuggire alla furia del pugile padrone di casa, voglioso di mettere a segno più colpi possibili. Alla nona Randazzo arriva ancora a bersaglio con una combinazione potente. “Devi dare tutto” lo spronano dall’angolo. Così accade fino agli ultimi secondi, con De Donato costretto più volte a “legare” al corpo.

“Randazzo ha messo a segno più colpi” ha sottolineato alla fine Nino Benvenuti ai microfoni Rai “ha prevalso come quantità, De Donato ha fatto meglio per qualità, suoi i colpi tecnicamente più belli.”

Quello che conta però è la cintura tricolore, alzata al cielo di Valenza da un ragazzo di appena 24 anni ma con un cuore grande quanto il Palazzetto, con un destro tremendamente mortifero e una carriera sul quadrato ancora tutta da scrivere.

Francesco Conti

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