15 Luglio 2016
22:00
Civita di Bagnoregio, il surreale ‘borgo che muore’
CIVITA DI BAGNOREGIO – E’ uno splendore unico, che rischia di scomparire, l’antico borgo medievale di Civita di Bagnoregio, in provincia di Viterbo, al confine tra Lazio ed Umbria. La potenza inesorabile e silenziosa della natura ogni anno mediante la costante erosione del piccolo altopiano su cui ‘spicca’, fa si che nell’intimo borgo aleggi una sottile magia, tanto incantevole quanto beffarda.
Il destino di Civita é costantemente appeso ad un filo ed incarna alla perfezione il detto che “la bellezza é fuggevole”. Infatti, Il borgo surreale di Civita di Bagnoregio ha qualcosa di unico. Quasi ‘sospeso a mezz’aria‘ e soprannominato “La città che muore”, é arroccato su uno sperone di tufo cuneiforme, all’altezza di 443 metri, sopra una fitta rete di cunicoli sotterranei, che si affaccia sulla valle dei Calanchi.
Fin dai suoi albori, conosciuto con il nome di Balneum Regis, fu scelto come luogo ideale per viverci, per la posizione, la vegetazione rigogliosa e l’acqua che lo bagnava. Gli intensi terremoti, in particolare del 1695 e del 1764 e la forza della pioggia e delle acque dei due torrenti sottostanti, nella valle, hanno eroso costantemente la rupe su cui si adagia, sfaldandone ampie porzioni.
Oggi nell’antico sito, a cui per accedervi bisogna attraversare uno stretto ponte lungo 300m, rimangono una cinquantina di basse abitazioni in pietra di stile medioevale. I mezzi non possono circolare, solo piccoli trattori possono calpestare il suolo per trasportare merci e derrate alimentari. Appena entrati nell’antico borgo si incontra Porta Santa Maria con la sua coppia di leoni che tra gli artigli hanno due teste umane, più avanti nella piazza di San Donato la omonima Chiesa romanica che custodisce un Crocefisso ligneo, del Quattrocento, della scuola di Donatello e del Perugino. Tra le piccole viuzze si possono ammirare anche i Palazzi dei Colesanti, dei Bocca e degli Alemanni.
Se nella bella stagione l’atmosfera di Civita, invasa dai turisti, é più vivace, d’inverno il silenzio e il vento la rendono ancora più misteriosa e irreale, come un miraggio.
Le poche famiglie che oggi la popolano non vogliono abbandonarla, anche se é destinata a ‘morire’ sperando in interventi geologici e nella promozione al suo interno di iniziative culturali che la possano salvare.
Lo scenario che si coglie dell’antico paesino dal belvedere di Bagnoregio è uno dei più straordinari e unici d’Italia e di sera Civita diventa particolarmente suggestiva e magica alla luce fioca dei pochi lampioncini in ferro battuto.
Un borgo da vedere prima o dopo nella vita.