Autore Redazione
giovedì
14 Settembre 2023
11:13
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Cronaca - Vivere il Pavese - Pavia

Cremona, levriero ridotto pelle e ossa: interviene l’Oipa, denunciata la proprietaria

Cremona, levriero ridotto pelle e ossa: interviene l’Oipa, denunciata la proprietaria

CAPRALBA (CR) – Una storia di abbandono e negligenza nei confronti di Leo, un levriero di soli due anni, ha messo in luce l’importanza del controllo post-affido quando si tratta di adozioni di animali domestici. Senza questo monitoraggio attento, il destino di questo povero cane avrebbe potuto essere tragico. Il salvataggio del levriero, gravemente denutrito e maltenuto, è stato possibile grazie all’intervento delle guardie zoofile dell’OIPA di Cremona. Il cane era detenuto da una proprietaria, al momento iscritta nel registro degli indagati, in condizioni di degrado che hanno sollevato delle gravi preoccupazioni riguardo alla sua salute.

L’operazione di salvataggio è stata condotta il 29 luglio scorso presso il domicilio dell’indagata a Capralba, nel cremonese. La vicenda è emersa grazie alla segnalazione di chi aveva dato in adozione il levriero, il quale a sua volta aveva appreso delle condizioni dell’animale dai familiari della proprietaria, che non convivevano con lei. Questa catena di informazioni ha permesso alle autorità competenti di intervenire tempestivamente.

La guardia zoofila OIPA Elisa Stolfi, in collaborazione con i Carabinieri e l’Agenzia di Tutela della Salute (Ats) di Regione Lombardia, ha constatato le condizioni deplorabili in cui versava il levriero. Il cane era denutrito, maltenuto e presentava piaghe, alcune delle quali infestate da larve di mosca. Inoltre, era stato tenuto all’aperto, esposto alle intemperie, il che aveva ulteriormente peggiorato la sua situazione.

Il levriero Leo oggi dopo due mesi di cure

In seguito all’intervento delle autorità competenti, è stata presentata una denuncia alla Procura della Repubblica per detenzione incompatibile. Nel frattempo, la donna ha accettato di cedere proprietà dell’animale. Dopo essere stato in clinica per quindici giorni, seguiti da un mese di cure a casa di una volontaria, Leo è stato affidato alla persona che inizialmente lo aveva tenuto in stallo, nel bresciano; una volta guarito, sarà adottato. A due mesi dalla fine di un incubo, il levriero sta finalmente recuperando la salute e il benessere che gli erano stati negati. Piaghe e mosche con il tempo e le cure tenderanno a scomparire e Leo potrà finalmente godere di una vita dignitosa e felice.

L’indagata aveva già adottato altri animali in passato. Restano ancora ignoti i motivi per cui la proprietaria ha trascurato in modo così grave il levriero. Ma ciò che conta ora è che Leo stia migliorando. Questa triste vicenda ci ricorda quanto i controlli post-affido siano cruciali quanto quelli pre-affido. Senza un adeguato controllo, in futuro, storie come quella di Leo potrebbero avere un epilogo tragico.

(Fotografia in copertina risalente al 29 luglio 2023)

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