15 Settembre 2023
11:21
Peste Suina, oltre 30.000 capi abbattuti nel Pavese. Commissario Caputo: “Piano per eradicare 27mila cinghiali entro dicembre”
PAVIA – La peste suina africana continua a rappresentare una seria minaccia per l’industria suinicola in Italia, con rilevanti conseguenze in particolare nel Pavese. Il Commissario straordinario Vincenzo Caputo ha presentato ieri il “Piano di sorveglianza ed eradicazione della Peste suina africana” in Commissione Agricoltura presieduta da Floriano Massardi. Questo piano introduce nuovi strumenti per combattere la diffusione della malattia, inclusi i Gruppi Operativi Territoriali (GOT) e i Bioregolatori.
“C’è massima attenzione da parte di questa Commissione e di Regione Lombardia sulla peste suina che potrebbe avere conseguenze economiche importanti per i territori – ha dichiarato Floriano Massardi -. Si stima che le perdite dell’export lombardo potrebbero arrivare a 60milioni di euro al mese se la peste suina africana si diffondesse in tutta la pianura padana. Il virus, infatti, ha un impatto economico diretto sulle aziende a causa dell’abbattimento dei suini e un impatto indiretto perché comporta l’istituzione di zone di rischio che prevedono restrizioni al movimento di suini vivi e di prodotti a base di carne di suino. L’obiettivo è contenere e controllare la diffusione della PSA per mettere in sicurezza gli allevamenti e l’economia lombarda. È un percorso lungo, ma le misure messe in campo dal Piano presentato oggi in Commissione vanno nella giusta direzione”.
I GOT saranno formati da tecnici degli Assessorati della Sanità, dell’Agricoltura e dell’Ambiente, coordinati dal Commissario Caputo, con il compito di coordinare i servizi veterinari delle aziende sanitarie locali nelle misure di contenimento della PSA. I Bioregolatori saranno soggetti specializzati nel prelievo, biocontenimento e abbattimento dei cinghiali, considerati uno dei principali veicoli di trasmissione del virus. Le Regioni potranno attingere a questo elenco per svolgere attività di contenimento dei cinghiali.
Il Piano, che coprirà un periodo di cinque anni (dal 2023 al 2028) e diventerà operativo il 1° ottobre, sarà adottato da tutte le Regioni. La Lombardia si è posta l’obiettivo di abbattere 27.000 cinghiali entro la fine dell’anno. “La Lombardia – ha spiegato Vincenzo Caputo – ha fatto uno sforzo enorme negli ultimi cinque anni in termini di operazioni di prelievo e abbattimento dei cinghiali, ma occorre fare ancora di più perché l’obiettivo del Piano è l’eradicazione del cinghiale dai centri abitati e dai distretti suinicoli”.
La provincia di Pavia ha già registrato otto focolai di PSA, con oltre 33.000 capi abbattuti finora. Il primo, il 18 agosto, nel Comune di Montebello della Battaglia. Il 24 agosto ne sono stati individuati altri cinque nel Comune di Zinasco. A seguire uno nel Comune di Domo e uno in quello di Somma. Da questi otto focolai sono stati abbattuti 13.365 capi. In seguito a indagine epidemiologica ne sono stati abbattuti altri 7.500 in otto allevamenti: tre correlati al focolaio di Montebello della Battaglia, tre a quello di Zinasco e due a quello di Domo. A questi 20.865 capi se ne aggiungono altri 13mila abbattuti in via preventiva per interrompere la diffusione del virus per un totale di 33.865 capi. Le operazioni di abbattimento si dovrebbero concludere entro domenica 17 settembre. Queste operazioni dovrebbero concludersi entro il 17 settembre. Floriano Massardi ha assicurato che Regione Lombardia fornirà ristori adeguati e rapidi agli allevatori danneggiati dalla malattia. La Lombardia ospita infatti oltre il 50% degli 5 milioni di suini allevati in Italia, con l’80% degli allevamenti concentrati nelle province di Cremona e Mantova. Questo settore è cruciale per l’economia agricola regionale e per le produzioni Dop italiane.