Autore Redazione
mercoledì
27 Settembre 2023
10:37
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Tempo Libero - Vivere il Pavese - Pavia

“Vigna Campagnola” e Terre d’Oltrepò: un passo avanti verso la tradizione e l’innovazione

“Vigna Campagnola” e Terre d’Oltrepò: un passo avanti verso la tradizione e l’innovazione

PROVINCIA DI PAVIA – Una storia tra passato e futuro si sta scrivendo attraverso il “Progetto Vigna Campagnola” di Terre d’Oltrepò. Un’operazione ambiziosa che ha ottenuto la prestigiosa denominazione “Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese” con la menzione “Vigna Campagnola“, sottolineando il duro lavoro di ricerca e il recupero del patrimonio genetico e storico di un vigneto centenario.

L’iniziativa è stata guidata dall’azienda agricola Terrabusi Alberto, che, con il supporto appassionato delle Terre d’Oltrepò, si è dedicata al ripristino di un antico vigneto. Ma il progetto va oltre: è anche orientato alla selezione genetica dei vitigni tradizionali dell’Oltrepò Pavese, un lavoro reso possibile grazie alla collaborazione preziosa dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza. La particolarità di questo vigneto risiede nell’identificazione di ceppi storici con un’età presumibilmente superiore agli 80 anni. Questi ceppi rappresentano alcune delle varietà locali più importanti per la produzione di vini rossi tradizionali dell’Oltrepò Pavese, tra cui la Croatina, la Barbera e l’Uva Rara.

Ma la peculiarità non si ferma qui. La forma di allevamento utilizzata, chiamata “Maggiorino“, è di antica concezione e prevede una disposizione delle piante che si sviluppano in cordoni o capi a frutto ortogonali alle file centrali, supportate da pali obliqui. Questo sistema, oltre a essere un’antica tradizione, ha un valore ecologico significativo, consentendo una gestione più sostenibile del vigneto.

Da un lato, quindi, c’è il recupero di un vigneto storico che rappresenta un patrimonio agricolo antico da preservare. Dall’altro, c’è il lavoro di ricerca e sviluppo che mira a conservare la biodiversità del vigneto. Questo viene realizzato attraverso la replicazione del materiale genetico, il che significa che il genotipo dei vecchi ceppi viene preservato e trasmesso. Primi passi cruciali che porteranno alla produzione di nuovo materiale di moltiplicazione e nuovi cloni registrati, garantendo la continuità delle tradizioni vitivinicole locali.

Un altro riconoscimento significativo è giunto quest’anno, con l’inserimento del vigneto nel Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Questo rappresenta un passo importante per la valorizzazione e l’accreditamento della produzione di Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese, ora con la prestigiosa menzione “Vigna Campagnola”. Un esempio di come il rispetto per il passato possa guidare il futuro, con un bicchiere di vino che celebra non solo il gusto, ma anche la storia e la dedizione di coloro che lavorano instancabilmente per mantenerla viva.

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