23 Novembre 2023
05:11
“Napoleon” al cinema: i soggiorni pavesi, gli incontri e quella storia dell’elefantessa donata
PROVINCIA DI PAVIA – Il 23 novembre è finalmente giunto, il giorno in cui il film “Napoleon“ di Ridley Scott fa il suo debutto nelle sale cinematografiche italiane. C’è forte attesa sul grande schermo per l’interpretazione di Joaquin Phoenix nel ruolo dell’imperatore francese. In questo articolo esploreremo i luoghi pavesi legati a Napoleone, gli incontri storici che hanno segnato la sua presenza nella città e il curioso episodio dell’elefantessa di Kosmos.
La visita di Napoleone a Pavia
Napoleone, accompagnato dalla consorte Giuseppina, visitò Pavia in due occasioni, nel 1796 e nel 1805. La prima avvenne durante la campagna d’Italia, quando Napoleone, al comando dell’esercito francese, conquistò la città. In questa occasione Napoleone incontrò il sindaco Camillo Campari, accordando clemenza per Pavia. Una lapide ancor oggi ricorda questo storico incontro.
La seconda visita di Napoleone a Pavia avvenne nel 1805, quando l’imperatore francese si trovava in Italia per celebrare la sua incoronazione a re d’Italia. Napoleone soggiornò presso l’antica dimora nobiliare della famiglia Botta Adorno, la più elegante e decorosa della città. La “Stanza di Napoleone”, con i suoi stucchi e affreschi perfettamente conservati, è ancora oggi un’attrazione imperdibile per i turisti.
Durante la sua permanenza a Pavia, Napoleone visitò anche il Castello Visconteo, il Collegio Ghislieri e l’Università, dove assistette a una lezione di Alessandro Volta, immortalata in un dipinto custodito presso i Musei Civici di Pavia. La visita pavese incluse anche una tappa al teatro della città, noto all’epoca come del Nobile Condominio, dove Giuseppina Bonaparte assistette a uno spettacolo. Senza, tuttavia, attendere l’atto finale.
L’elefantessa di Kosmos
Tra le curiosità legate a Napoleone a Pavia, spicca l’episodio dell‘elefantessa di Kosmos. Ancora oggi al Museo di Storia Naturale pavese si trova un esemplare di elefante imbalsamato, donato nel 1812 proprio da Napoleone. Questo affascinante regalo è il frutto di una storia che inizia nel 1772, quando Jean-Baptiste Chevalier offrì a re Luigi XV un elefante per la Ménagerie di Versailles. L’elefante, accompagnato dal suo cornac Joumone, giunse a Versailles nel 1773, dove rimase per nove anni prima di affogare accidentalmente nel parco.
La pelle dell’elefantessa, voluta da Napoleone nel 1804, giunse a Pavia nel 1812 e, recentemente, è stata oggetto di un attento restauro. Il Museo di Storia Naturale ha intrapreso un progetto di crowdfunding nel 2014 per finanziare il restauro dell’elefantessa, coinvolgendo anche il pubblico nella sua conservazione. Oltre a una raccolta fondi online, è stata organizzata un’esposizione presso il Palazzo Centrale dell’Università nel 2015, che ha registrato oltre 10.000 visitatori.
L’elefantessa, ribattezzata Shanti, è ora conservata nella sezione mostre permanenti del Museo Kosmos. Questa affascinante creatura, terza in ordine di anzianità tra gli elefanti tassidermizzati, continua a suscitare interesse e curiosità. La presenza di Napoleone, i suoi incontri e il dono dell’elefantessa sono tesori che il tempo non ha cancellato, ma ha reso ancora più affascinanti.